Lettera aperta al Presidente del Consiglio: Lsu, occupazione delle scuole e uno Stato vile

par Luca Tedesco
martedì 4 marzo 2014

 
Caro Presidente del Consiglio,
«la scuola è tutto per chi fa politica», scrivi nella tua pagina Facebook. Bene. Senti qui.
 
«Capisco il disagio di chi perde il lavoro, rispetto il problema di queste famiglie, ma la soluzione non è l’interruzione di pubblico servizio, non è quella di danneggiare gli studenti e la scuola». Così si è espressa Angela Palomba, dirigente scolastica della Guglielmo Marconi di Puozzoli in riferimento all’occupazione di decine e decine di scuole tra Napoli, Salerno e Caserta da parte degli addetti alle pulizie che rischiano di vedersi decurtati pesantemente gli stipendi se non addirittura di essere licenziati. Dopo essersi opposta all’occupazione della sua scuola, la dott.ssa Palomba ha aggiunto: «mi piacerebbe che tutti i colleghi dirigenti adottassero un’iniziativa congiunta, una denuncia comune contro questa forma di illegalità».
 
Uno Stato consapevole del proprio ruolo non può permettere che singoli individui o gruppi facciano scempio delle leggi e dei diritti altrui adducendo come giustificazione le loro, pur assai critiche, condizioni economiche.
 
In Campania è in corso un'aggressione plateale, perché sotto gli occhi di tutti, e vigliacca perché perpetrata nei confronti dei più deboli, che non sono i lavoratori socialmente utili, ma dei minorenni, vale a dire gli alunni che non possono entrare nelle proprie classi. In Campania non è in gioco solo il diritto allo studio di qualche scolaro, ma l'autorevolezza dello Stato. Più il tempo passa senza che la legalità sia ripristinata, maggiore è il rischio che altri segmenti sociali approfittino di poteri pubblici pusillanimi per compiere ulteriori sfregi allo Stato di diritto.
 
Nell’assoluto silenzio delle forze politiche e di fronte alla violenza perpetrata nei confronti degli alunni delle scuole campane occupate, batti allora un colpo...
 

 


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