Lettera aperta a Oscar Giannino

par vittorio
lunedì 6 agosto 2012

 

Caro Dottor Giannino,

la stimo assai, seguo da molto tempo con grande interesse la sua trasmissione "9 in punto", apprezzo e condivido buona parte delle sue appropriate e sferzanti valutazioni e considerazioni e mi sono pertanto precipitato subito sul sito "fermare il declino" con il fermo intento di aderire.

Ma dopo aver letto il manifesto e scorso la lista dei primi sostenitori ho a malincuore rinunciato ad aderire poiché :

- fra i sostenitori iniziali ho visto troppi docenti (una casta poco stimata ed amata… più a ragione che a torto e non da quando alcuni sono nel governo Monti!)

- mi lascia perplesso il sottaciuto collegamento con Montezemolo e Italia Futura (privi a mio giudizio di ragionevoli speranze di essere ascoltati e seguiti da una platea non esageratamente esigua e di nicchia)

Ma soprattutto non è indicato fra i 10 interventi quello a mio avviso strategico e propedeutico (anzi vettore) di buona parte dei 10 obiettivi del manifesto: gli Stati Uniti d'Europa. Intendo una vera federazione o confederazione, viceversa segretamente boicottata da ormai molti decenni da buona parte dei politici e dirigenti pubblici europei ben coscienti del fatto che, in tal caso, 90% di loro dovrebbero andare a casa. Furbi e manovratori quali sono ci intortano però da decenni con convegni, trattati (persino patetico quello di Lisbona!) e proclami apparentemente filoeuropei, ma guarda caso è rimasta lettera morta persino la peraltro timidissima Costituzione Europea redatta da Giscard d'Estaing e Amato!

Una federazione europea di 8/10 Paesi dell'U.E., con un parlamento, 50 macroregioni con assemblee regionali dotate di ampi poteri, un Presidente, un Ministro della difesa, uno degli Esteri, uno della Ricerca (CERN docet) ecc. ecc. demolirebbero ipso facto le colossali sovrastrutture nazionali europee senza neppur dover ricorrere a faticose spending review. Raggiungeremmo forzatamente diversi dei 10 obiettivi del vostro manifesto (ridurre debito pubblico, spesa pubblica e pressione fiscale, liberalizzare alla grande, introdurre un vero federalismo, contrastare efficacemente i conflitti d'interesse, ecc.) arrestando inoltre il declino europeo grazie a più innovazione, maggiore competitività, ecc.

Purtroppo proprio quest'ultimo fattore (il clamoroso ma sottaciuto conflitto d'interessi fra le decine di migliaia di politici e funzionari dell'U.E. ed una federazione europea) fa sì che i politici nazionali europei "predichino bene ma razzolino male" perché il 90% perderebbe il posto e dovrebbe "andare a casa" a produrre, se ne è capace, valore aggiunto.

Premesso che considero politici e partiti entità effettivamente ed oggettivamente utili (e non più egoisti o scorretti di molti cittadini italiani) speravo che la sua proposta, caro Dottor Giannini, puntasse ad imporre dal basso ciò che i politici non vogliono, ma ho l'impressione che i suoi compagni di viaggio portino alla creazione di un club colto e qualificato, sì, ma inefficace a livello nazionale. Peccato!

Vittorio


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