Lettera aperta a Massimo Gramellini

par Davide3d
venerdì 29 marzo 2013

Gramellini, ottimo giornalista, se la prende con la trasparenza del Movimento 5 stelle.

Caro Massimo, ti vedo disorientato. Fino a qualche mese fa ci raccontavamo, nel paese, la disaffezione per la politica diventata luogo di intrecci sempre più loschi compiuti sulle spalle dei cittadini in un gioco perverso tra politici, malavitosi e faccendieri di ogni specie. Ci siamo lamentati delle promesse mancate, delle ipocrisie continue di politici che andavano nelle piazze a promettere soluzioni applaudite e poi dietro, nei corridoi, nelle buvette, nelle stanze nascoste faceva, concordava, votava, l'esatto contrario ma aveva già in tasca la giustificazione da far bere ai sudditi per i mancati impegni.

Ora che i muri delle stanze vengono resi trasparenti, ora che le porte vengono spalancate abbiamo paura. E di cosa? Di vedere forse, davvero, che le persone che abbiamo creduto difendessero i nostri interessi nelle segrete stanze del potere non sono così, non operano così? 

Certo, nelle trattative, ciascuno deve salvare la propria faccia ma... quale faccia c'è da salvare oggi? Quella di chi ha mentito per 20 anni? Non ti passa per la testa che se oggi abbiamo questa bramosia di trasparenza, che ci può pure apparire eccessiva in certi momenti, è proprio perché la fiducia riposta è stata tradita ad oltranza per decenni? La stessa arte del compromesso, tanto invocata in queste settimane, ha perso il suo valore nella politica italiana. Molti, sopratutto quelli che non hanno votato il M5S, si agitano e si sbracciano per segnalare le mancanze, gli errori, le figure magre.

È lecito tutto questo, per carità; ma viene da pensare che se in questi anni si fossero sbracciati in questo modo per fare le pulci ai loro paladini forse avremmo un paese con una politica ben più credibile. In questi giorni, tra un errore e l'altro, questi giovani del M5S, lavorano per crescere e dar corpo ai valori in cui credono e per i quali si sono presentati, non ostante le palate di fango che continuano a piovere loro addosso. Ma sono determinati nel loro operare dalla delusione decennale che la politica, quella dei cosi detti, professionisti, esperti, ha scavato dentro di loro; un solco profondo di amarezza e disgusto e, coraggiosamente, consapevoli dei loro limiti, sfidano il mondo e, grazie a Grillo, non ad altri, sono lì a cercare di costruire il loro futuro ed il nostro futuro: ricco di immaginazione e speranza; ben diverso dal piattume ideologico degli ultimi 20 anni. E se questi ragazzi hanno dei limiti, francamente non vedo degni maestri, nel popolino, negli intellettuali, nei politici, che possano dar loro lezioni di vita e di politica...

 


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