Lettera ad un elettore del Movimento 5 Stelle

par Andrea Prati
venerdì 31 maggio 2013

Caro elettore del M5S,

rivolgo a te questa lettera idealmente, non conoscendoci e sperando che attraverso la rete possa arrivarti quello che penso. E ricevere una tua risposta. Questa prima tornata di elezioni comunali è appena passata e il tuo movimento, la vera novità nell'asfittica scena politica italiana, non ha conseguito un bel risultato. Io non vi ho votato e non ho intenzione di farlo. Rispetto però le vostre idee pur non condividendo alcuni aspetti e nutrendo un forte scetticismo verso il vostro modo di fare e intendere la politica. Sono di sinistra e ho comunque condiviso molte vostre battaglie, mettendoci anche la firma in tempi non sospetti come per esempio la campagna per un parlamento pulito. Perché credo che la questione morale non ha colore politico, un parlamento pulito e onesto è la meta che tutti noi cittadini italiani, dobbiamo raggiungere. E lottare per questo.
 
Non mi va di definire il vostro un flop anche se ne sarei molto tentato; grazie al vostro leader, ai toni duri e spesso violenti da lui utilizzati mi verrebbe facile accodarmi a tutti coloro che, ora compiaciuti dei vostri scarsi risultati, vi stanno puntando il dito contro. Potrei farlo perché nonostante tutto, diffusamente, il centrosinistra ha tenuto abbastanza bene e dove non ha vinto, si gioca importanti battaglie al secondo turno, spesso in testa rispetto ai candidati del centrodestra.
 
Io credo che sia più corretto dire che se vogliamo parlare di flop, dobbiamo parlarne come sistema, come democrazia, visto che l'astensionismo in media ha raggiunto la soglia del 40%, nella sola Roma un elettore su due è rimasto a casa per esempio. Di certo non per colpa del derby. Sintomi di uno stato di malessere della nostra democrazia che ci deve preoccupare tutti, indistintamente.
 
Fermo restando che le dinamiche delle elezioni, dalle politiche alle comunali, sono diverse e non sempre si possano correlare, a mio avviso siete ora anche voi, con il vostro (o imposto dal vostro leader Beppe Grillo) atteggiamento, causa di questo astensionismo. Avete avuto la possibilità di partecipare attivamente ad una fase di cambiamento richiesta da tutti coloro che vi hanno votato, possibilità che vi è stata data da Bersani. Invece vi siete rinchiusi con i vostri 9 mln di voti, per calcolo o per timore, invece di assumervi le vostre responsabilità. Oppure è per i diktat della coppia Grillo-Casaleggio, che in fatto di democrazia interna al vostro movimento se ne infischiano, devo pensare? In questo modo avete rivitalizzato Berlusconi mentre avreste potuto decretare la sua "morte" politica. Ammetto che per lui è stato facile trovare sponda in una parte del PD e per questo sono anche io molto deluso e incazzato. Ma quanto voi, ho sperato e lavorato anche io per avere un vero cambiamento, necessario come l'aria che respiriamo, ed invece abbiamo queste grigie "larghe intese". Temo che quindi anche voi, in breve tempo, in qualche modo avete già deluso una fetta di vostri elettori con questo atteggiamento da "duri e puri" e per le vostre sterili discussioni su scontrini e diarie. Mentre il paese chiede pietà con il disastro sociale ed economico che lo attraversa. Nessuno è uscito vincitore dalle scorse politiche e pertanto un accordo sarebbe stato doveroso e necessario nell'interesse supremo del paese, perché appartiene a tutti.
 
Invece ora alla luce del vostro risultato di queste elezioni, influenzate da una generalizzata disaffezione, state dando argomenti a chi ha spinto per la conservazione e non per il cambiamento, ai fautori di questo ibrido di governo che ho seri dubbi, possa concretizzare qualcosa di utile per il paese. È venuto il momento per voi di crescere, le battaglie sui blog lasciatele stare, ormai siete a tutti i livelli istituzionali, a parte le provincie per vostra giusta scelta, siate più umili e avveduti, nell'interesse generale dell'Italia. Grazie.
 
PS: il vostro leader Grillo parla di Italia A e Italia B. Io mi sento appartenere ad un unica Italia che ce la può fare o affondare tutta insieme. Forse è lui che dall'alto del suo reddito appartiene ad un altra Italia, quella con i soldi.

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