Letta front runner. Ma di che?

par paolo
giovedì 28 luglio 2022

Mentre prosegue, con fulgido sprezzo del ridicolo e in barba a minimi canoni di democrazia, la totale distruzione mediatica del M5S e di Conte, Enrico Letta si autoproclama " front runner " del campo "progressista" in contrapposizione alla coalizione di destra, guidata da Giorgia Meloni. 

Un " campo progressista" composto da : PD, ex di ForzaItalia, Calenda, Toti, Fratoianni, Renzi, Bonino, generici amici di Draghi di varia provenienza ed infine Luigi Di Maio, beneficiario dell'endorsement di sindaci come Sala o Nardella. Una accozzaglia al cui cospetto l'armata brancaleone brilla per compattezza e coerenza. Lo scopo dichiarato è quello di "battere" la destra del trio Meloni- Salvini- Berlusconi data per favorita, ma non esente da dissidi interni. Quindi vale il principio machiavellico "il fine giustifica i mezzi". E fin qui niente di strano, questo paese è abituato a tutto ed al contrario di tutto. Riusciranno i nostri eroi nell'impresa di arginare l'ascesa al potere dei fascio leghisti con spruzzata di mariuolismo gerentocratico?. Secondo me probabilmente no. Perderanno e anche in malo modo. Intanto perché il contenitore è tutto fuorché progressista, dal momento che il bacino elettorale del PD, dei calendiani , renziani, totiani, boniniani è decisamente di stampo neoconservatore nella peggiore accezione del termine. Ovvero tutto orientato su lobby di potere, banche e finanziarie nel perfetto stile draghiano. Per quanto riguarda Di Maio porterà in dote quel retrogusto da spregiudicato "traditore e mentitore " ben peggiore di quel Matteo Renzi ormai archiviato alle cronache come inaffidabile affarista pro domo sua, che mal digerisce un elettorato progressista e di sinistra.

A nulla servirà cancellare Conte e il M5S, con la massiccia e concentrica azione di sputtanamento quotidiano a mezzo della stampa di regime (ovvero tutta) e delle televisioni (ovvero tutte). Conte potrà avvalersi di quell'elettorato, quanto consistente lo vedremo, del tutto impermeabile ad una propaganda cosi' smaccata e malevola da far sorridere chi ha un minimo di sale in zucca. Non basterà la Concita De Gregorio (La7) che tradisce la sua acredine da excomunista rifatta verso Fabiana Dadone (M5S), in una delle rarissime apparizioni televisive di un grillino, non sarà sufficiente ospitare ovunque e a tutte le ore il dimaiano (Insieme per il futuro) di turno a raccontarci che la terra è piatta, non basterà bannare Travaglio ed il Fatto Quotidiano e non basteranno neppure i sondaggi taroccati e preparati a tavolinoda improbabili sondaggisti, che danno Conte ed il M5S in caduta libera. Per fortuna c'è chi ha capito, e sono molti di più di quanto si crede. 

Quindi la gioiosa macchina da guerra piddina, senza capo ne coda, perderà per implosione da spinte opposte e per insulsaggine, Giorgia Meloni vincerà facile e a quel punto ripartiranno le manovre dell'establishment nazionale ed extra per ribaltare il tutto. Insomma una storia già vista. Ma la colpa è tutta in capo ad un popolo di narcotizzati e sodomizzati.

Foto Wikimedia


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