Leonardo è a bordo del Curiosity
par Paolo Bosso
venerdì 10 agosto 2012
Curiosity è atterrato su Marte, senza intoppi, senza schiantarsi al suolo. Da qui ai prossimi 24 mesi il robot-rover cercherà tra gli strati di roccia del cratere Gale la storia del pianeta rosso e del sistema solare. A bordo, oltre alle strumentazioni scientifiche ci sono due disegni di Leonardo Da Vinci: il codice del volo e un autoritratto. L’idea è stata suggerita da Silvia Rosa Brusin, redattrice del telegiornale scientifico italiano “Leonardo” ed è stata colta al volo dall’equipe del Curiosity che ha visto nei disegni un omaggio alla scienza.
La scelta di portare due disegni del poliartista rinascimentale toscano è una forte affermazione identitaria: "Noi siamo terrestri" sembra dire, terrestri come questo qui con la barba e i capelli lunghi. Una scelta molto diversa da quella più stravagante fatta da Carl Sagan con il Voyager Golden Record, un bellissimo disco di rame placcato in oro con su registrati saluti in 55 lingue diverse, 27 brani di musica classica, più di cento immagini che ritraggono aeroporti, case, fauna, flora, feti, tabelle anatomiche, suoni degli elementi naturali e versi animali.
Si trova sulla sonda Voyager 1, l’oggetto umano più distante dalla terra lanciato nel 1977 e che attualmente sfreccia a 60mila chilometri orari a 20 miliardi di chilometri da noi. Al VGR è affiancata una piccola placca in oro con sopra incisi un uomo e una donna nudi e indicazioni sull’origine della sonda. Insieme fanno una specie di "Umanità: istruzioni per d'uso" per alieni. E' sorprendente la profonda differenza tra la scelta di mettere i disegni di Leonardo e quella di fare un frullato caotico di fenomeni terrestri.
Omaggio umile il primo, prosopopea scientifica il secondo. Per me vincono quelli del Curiosity che nel mettere gli scarabocchi di un genio vissuto cinquecento anni fa non hanno pensato a nessun alieno, soltanto a un onesto e sano omaggio a sé stessi.
Qui il sito NASA della missione Curiosity