Legrottaglie: “Sono fratello Nicola, ho incontrato Gesù, leggo la Bibbia”

par Enzo Voci
martedì 24 marzo 2009

Ma gioco nella Juventus ed ho scritto un libro”. Librofili di tutta Italia, oggi uscirà nelle librerie, a cura di Matteo Orsucci, Edizioni Piemme 2009, “modico” prezzo di 15,30 Euro – forse sconti speciali con abbonamento juve, tessera CL o social card - il libro autobiografico di Nicola Legrottaglie, stopper della juventus, dal titolo "Ho fatto una promessa". Non aspettatevi però segreti per fermare Ibrahimovic, Cristiano Ronaldo, Messi e DROGBA, simboli di un demone che in campo lo sconfigge sempre. Qui “Fratello Nicola” non parla di noioso calcio ma di vita!, offrendo la testimonianza di un cammino spirituale come non si vedeva dai tempi di Magdi Cristiano Allam.

La conversione di Legrottaglie è già passata sotto la grande lente dei media: smarrito il talento nel 2006, una volta arrivato in una Torino che lo conquista con donne e i festini,
i dirigenti lo spediscono disperati a Siena in prestito dove incontra Tomas Guzman, che da buon emissario di Dio lo fa avvicinare alla Chiesa Pentecostale degli Atleti di Cristo. Avviene il miracolo. Da lì Fratello Nicò si ripiglia, colleziona una serie di prestazioni (stavolta sul campo da gioco) eccellenti che lo riportano ad una Juve ritrovatasi in B, aiuta la squadra a risalire nella serie maggiore ed in un paio d’anni la porta a giocarsi gli ottavi di Champions. Tanto “ben di dio” nel quale Nicola trova appunto una mano divina:

«A un certo punto, (mi sono fatto una domanda: cosa ci sto a fare nella vita? Le risposte le ho trovate nella Bibbia, in un contatto diretto con Dio. Ho capito che dovevo mettere la mia vita nelle sue mani. Una promessa che gli avevo fatto già quando avevo 13 anni, ma poi avevo dimenticato. Mi piaceva la vita del calciatore, frequentare gli ambienti vip. Mi sono ricordato nei momenti di difficoltà, quando sembrava che la mia carriera stesse per finire, di quel patto che avevo fatto con Dio: gli avevo chiesto di diventare un calciatore famoso, in cambio lo avrei onorato per sempre. Improvvisamente tutto è cambiato: ho trovato pienezza nella vita, la mia carriera ha ripreso vigore, oggi sono titolare nella Juve. E voglio trasmettere a tutti la parola di Dio»


E Nicola comincia a trasmettere, eccome se comincia. Invade i media, che se lo coccolano, alla maniera di Fratello George W. In Iraq: infiamma le cronache sparando su tutto e tutti, infilando una serie di dichiarazioni a casaccio sui quali televisioni e giornali ricamano e vendono non poco. Argomenti vari e disparati, ma Legrottaglie, con Dio al suo fianco, non è tipo da tirarsi indietro:

Israele: "Sapevo già che sarebbe successo, è una profezia della Bibbia. Il popolo di Israele era quello prediletto da Dio. Ma non l’ha riconosciuto e ora ne sta pagando le conseguenze".

Omossessualità: "Oggi viene vista come una moda, una maniera come tante di essere contro. Nella Bibbia c’è scritto chiaro e tondo che, sia maschile che femminile, è peccato. Da etero e cristiano consiglio ai gay di leggere la Bibbia. E per quelli che vorranno, le mie riunioni del lunedì sono aperte. Il caso che ho citato in precedenza, un gay che oggi ha moglie e figli, la dice lunga”. Era Fratello Luca, lo stesso che ha parlato con Fratello Povia.

Sessualità: “Io bacio, non ho rapporti completi: di una donna mi interessa di più conoscere l’anima"."L’ultima ragazza l’ho avuta quando ho accettato Gesù dentro di me, tre anni fa”.

Aborto: “Siccome, per molti, che una donna abortisca è un segno del progresso, e per me invece è un grave atto contro la vita, allora quello strano resto sempre io".

Fecondazione artificiale: "La prima immagine fredda che mi viene in mente pensando a certi luoghi è soltanto la morte, laboratori dove appunto tutto è conservato in frigoriferi speciali. Giocare al piccolo chimico con la vita, con quella parolina che spetta solo a Dio, mi fa molta paura"

Politica: “«Ho votato da ragazzo, anni fa, appena compiuti i diciotto anni e non sono mai più andato in una cabina elettorale. Ricordo che votai Berlusconi: mi era simpatico ed era Presidente di un grande Milan, allora».

Diversità: - "Sono accusato di essere ’estremista di fede’ solo perché ho una visione diversa su certi argomenti che oggi sono dati per scontati".

Islam, quando rischio di finire al Besiktas, squadra a quanto pare dell’Impero Ottomano: «Arrivò una grande offerta, mi sarei sistemato a livello di finanze. Ero consapevole che l’ambiente turco avrebbe potuto essere ostile alla mia crescita spirituale». Così si pose una domanda: «Signore, ma perché proprio dai musulmani mi vuoi mandare?». Alla fine saltò tutto: «Dio stava lavorando per me».


Perle di saggezza donategli da un Dio quindi illuminante, salvifico e per giunta procuratore, come già verificatosi in gennaio, nell’ultima sessione del mercato calcistico, agitato dal presunto passaggio di Fratello Kakà al Manchester City, team di proprietà di sceicchi arabi invasori. Un dio al quale Legrottaglie aveva fatto una promessa, a 13 anni, dicendogli: “se vado in serie A un giorno, divento missionario”.
Da qui il titolo del libro, viaggio nella fede ritrovata di questo giovanotto, che in attesa di partire veramente in missione (e speriamo, che di gente che doveva andare in Africa e poi è rimasta al loft ne abbiamo già vista parecchia e pure recentemente), continuerà a dispensare a destra e a manca il suo verbo su giornali e televisioni. Niente cilicio, per ora. Ma vuoi vedere che in parlamento ritroveremo un giorno anche lui? Abbiate fede e vedrete.

 

 

ps Solo un consiglio però: se poi magari Drogba lo si ferma, magari del libro si vende pure qualche copia in più...

L’originale di quest’articolo lo puoi trovare qui: www.eurekaos.org/

toh, così pure ’sta marchetta l’abbiam fatta...

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