Legge negazionista polacca: "Riaffermo la certezza storica dell’Olocausto e l’ignominia morale dei negazionisti, ma per farlo non ho bisogno dei carabinieri"

par Aldo Giannuli
mercoledì 14 febbraio 2018

Il Parlamento polacco ha varato una legge che penalizza chi scrive opere storiche nelle quali attribuisce responsabilità a polacchi nella Shoa. Come è noto, la Polonia venne occupata dai nazisti nel 1939 e proprio in Polonia i nazisti compirono i loro crimini più atroci.

Certo, non c’era un libero stato polacco, ma ci furono decine di migliaia di delatori ed una polizia di collaborazionisti senza i quali non sarebbe stato possibile fare quel che è accaduto.

Questo non toglie nulla all’eroismo dell’Armja Kraiova, degli insorti del Ghetto, delle migliaia di polacchi (soprattutto preti come Massimiliano Kolbe, va detto) che rischiando la vita hanno aiutato ebrei a sottrarsi alla cattura. Tutto vero e nessuno lo mette in discussione, ma la storia va ricordata tutta e gli storici devono essere liberi di scriverla. Ma, cari amici d’Israele la gabbia alla belva della censura l’avete aperta voi.

Capiamoci, io ho avuto la mia prima formazione politica a 14 anni leggendo i libri degli scampati ai campi di concentramento, sono sempre stato e sarò sempre antifascista ed amico del popolo ebraico e dello Stato di Israele (al quale chiedo solo un maggiore senso di giustizia verso i Palestinesi) ma quando uno fa un errore, anche se è il tuo migliore amico, va detto ed Israele da una quindicina di anni ha messo in piedi una operazione sbagliata e alla lunga, controproducente: colpire penalmente quelli che negano l’esistenza storica del genocidio ebraico.

Ovviamente sono un avversario dichiarato dei negazionisti e dove posso (nelle iniziative politiche, dalla cattedra, dove posso scrivere o qualche volta che mi capita in Tv) riaffermo la certezza storica dell’Olocausto e l’ignominia morale dei negazionisti, ma per farlo non ho bisogno dell’assistenza dei carabinieri. La storia deve restare fuori dalla aule di tribunale e non spetta a nessun Parlamento fissare i parametri in cui deve stare la ricerca storica, la libertà non si misura a spanne: o c’è o non c’è. Anche per gli avversari, ovviamente.

Ora iniziano e venire fuori i frutti di questa scelta aberrante di portare in discussione in Parlamento questioni che devono restarne fuori ed il Parlamento polacco tira fuori questa porcheria di legge del tutto simmetrica a quella di chi vuole colpire i negazionisti dell’Olocausto. E c’è già stato il caso della Turchia che penalizza chi parla di genocidio armeno.

A proposito, ricordo un capo di stato Israeliano che fu d’accordo sulla negazione del genocidio armeno, perché deve restare l’unicum che è quello ebraico (vergogna!)

Ed allora facciamo una cosa: se volete protestare contro i polacchi, prima rimangiatevi le leggi anti negazioniste che avete fatto approvare.


Leggi l'articolo completo e i commenti