Legge bavaglio: fermiamoli!

par Andrea Sironi
mercoledì 28 settembre 2011

Ancora, questa volta la legge bavaglio si ripropone attraverso l’adozione della legge Mastella, in votazione fra una settimana, grazie alla quale la cronaca giudiziaria sarà imbavagliata. Fino all’appello, nessuna telefonata, nessun verbale, nessuna relazione o accertamento da parte della Polizia potrà essere pubblicato.

Una legge che andrà ad abrogare il diritto ad essere informati, la libertà di stampa sarà ridotta drasticamente, la trasparenza, la circolazione di informazioni destinate a far comprendere ai cittadini comportamenti corretti o scorretti di chi ci governa sono messi profondamente in crisi, soffocati da una legge di casta, una legge che trasuda la grande paura che attanaglia oggi il potere.

Il potere ha paura che sia apra il vaso di Pandora, quel grande contenitore di tutti i mali di questo governo che sguazza in una palude volta a destabilizzare l’intera società civile, attraverso un malgoverno corrotto, che cerca in tutti i modi di lacerare lo Stato democratico, perché la giustizia fa paura, l’opinione pubblica informata e libera fa paura, in quanto potrebbe andare a scalfire l’immobilità che oggi domina il senso comune.

La comunicazione pubblica diventerà un “optional” da usare sporadicamente e solo in certe occasioni.

Questa è una legge che andrà a ledere irreparabilmente la prospettiva futura di questo Paese che non avrà più senso di giustizia e senso di libertà; chi ci governa diventerà ingiudicabile, i suoi comportamenti non potranno più essere messi in discussione, perché verranno oscurati.

E’ necessario che la libera comunicazione e la libera informazione divengano patrimonio culturale di tutti e che ognuno partecipi alla loro costruzione e al loro sviluppo, costruendo tutti insieme un linguaggio condiviso, di questo ha bisogno l’Italia, di questo hanno bisogno i cittadini che credono ancora che il futuro passi attraverso la cultura, formata e maturata in un clima di libertà.

Solo così possiamo darci un futuro ed una dimensione che possa darci nuove possibilità e nuove forme governative che rispettino una moralità ed un rigore ormai da tempo persi.

Più informazione significa arricchire il patrimonio culturale, significa dare un nuovo respiro ai diritti dei cittadini e ai doveri di uno Stato che in una democrazia moderna devono essere obbligatoriamente garantiti attraverso la formazione della libera opinione su fatti e vicende che investono l’intera sfera pubblica.

 

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