Legge Stanca? No: morta e sepolta
par Emilia Urso Anfuso
giovedì 3 giugno 2010
Fra le tante – a volte persino troppe – leggi italiane, ve n’è una in particolare di cui voglio parlarvi. Il nome della Legge è ripreso dal suo creatore originario: il Ministro Lucio Stanca. Già Ministro per l’innovazione e le tecnologie durante il secondo e terzo Governo Berlusconi, è attualmente amministratore delegato della Società di Gestione Expò Milano 2015 s.p.a.
La Legge in questione è la N° 4/2004 che in una serie di appena 12 articoli, traccia in maniera chiara ed ordinata, le regole attraverso le quali ogni essere umano, sia esso abile o disabile, abbia diritto di accesso globale ad ogni tipo di informazione. Per ottenere ciò, in considerazione dell’enorme sviluppo dell’informazione – sia essa dei Media o delle Istituzioni – la Legge impone che ogni elemento di informazione sia reso facilmente fruibile a tutti: parliamo quindi anche e sopratutto di accessibilità. Ovvero, una serie di regole standardizzate a livello internazionale – il W3C – attarverso le quali vengono rese fruibili anche a disabili, ipovedenti e portatori di handicap di vario tipo, le informazioni che girano sul Web. Dal 2004, anno di approvazione della Legge in questione, le lamentele sono state tante. Troppo spesso infatti in Italia, si crea una conseguenza materiale a certe giuste e condivisibili nuove norme: all’atto pratico, la nazione non è mai pronta a mettere in atto una innovazione. Che rimane quindi solo un bel progetto sulla carta. Molte organizzazioni ed enti a tutela dei disabili, fino ad oggi hanno chiesto a gran voce che la Legge venisse messa realmente in atto, in special modo in quegli ambiti istituzionali in cui, poter ottenere notizie certe è fondamentale. Il Ministro Brunetta, attuale Ministro per l’amministrazione e l’innovazione, ha portato avanti a sua volta progetti e buone intenzioni in merito. Basta vedere ad esempio l’informatizzazione di molti ambiti istituzionali che rientrano nel quotidiano vivere di molti cittadini. Ma la strada delkl’attuazione è lunga e tortuosa, e ad oggi, molto ancora c’è da fare e da mettere in pratica.