Lega Nord spaccata in due?

par paolo
martedì 1 marzo 2011

Venti di separatismo nella Lega.

Su Faceboock è apparso un articolo , purtroppo non sono riuscito a ritrovare, su alcuni dissapori esistenti all'interno della Lega tra una parte "legalitaria e moderata " che farebbe capo a Roberto Maroni, attuale Ministro degli Interni e l'ala più oltranzista e filo berlusconiana che avrebbe come riferimento Roberto Calderoli, Ministro per la Semplificazione Normativa e vice presidente del Senato .

L'articolista suggeriva l'ipotesi di una spaccatura all'interno di quel monolite che è la Lega, con un parte "maroniana" che andrebbe in direzione del centro sinistra ed una "lealista" che rimarrebbe nell'orbita di Silvio Berlusconi. Ipotesi suggestiva ma, a prima vista, francamente poco credibile. Tuttavia c'è qualcosa che bolle in pentola e anchio ho l'impressione che la posizione carismatica e di assoluta padronanza del partito da parte di Umberto Bossi cominci a mostrare qualche crepa. Una cosa certa è che la difesa a oltranza di Sivio Berlusconi da parte di Calderoli ed altri esponenti leghisti nelle note vicende legate allo scandalo Ruby, abbia creato parecchi malumori nell'elettorato leghista, al punto che radio Padania ha dovuto più volte sospendere l'abituale incontro radiofonico in diretta con i propri sostenitori a causa degli insulti che piovevano da tutte le parti. Quindi che tutto nella Lega non fili liscio è un dato di fatto e questo spiega l'affannoso e disperato tentativo di portare a casa almeno uno straccio di riforma federalista per calmare le acque .

Si è anche ventilata una certa insofferenza personale e caratteriale tra Maroni e Calderoli. Il primo, senza dubbio più riflessivo ed istituzionalmente rigoroso, non sopporterebbe più le uscite estemporanee e un po' becerotte del suo collega di partito. D'altra parte Maroni storicamente ha sempre avuto una sensibilità politica di sinistra, assieme ad altri fondatori come Gipo Farassino, Erminio Boso ed altri come Matteo Salvini, è indubbiamente colui che ha esercitato una forte attrattiva nell'area Lombardo emiliana sull'elettorato comunista (o di sinistra). L'ala destra del partito invece storicamente, oltre a Calderoli, ha visto personaggi come Irene Pivetti e Mario Borghezio e più di recente Cota, Presidente della regione Piemonte. Al centro Umberto Bossi, Marco Formentini, Raimondo Fassa rappresentevano l'anima organizzativa lombarda che si preoccupò di saldare le varie spinte tra posizioni spesso e volentieri in forte contrasto tra di loro. In effetti la Lega di oggi, pur apparendo come un partito fortemente identitario ed accentrato, è una federazione di almeno tre leghe, la veneta, la lombarda e la piemontese. Questo spiega anche il frenetico ricorso ad un simbolismo unitario e alla identificazione di un terreno comune che è stato definito Padania .

Tornando all'ipotesi suggestiva, l'articolista ventilava anche l'ipotesi di accordi più o meno segreti tra il Bersani e Maroni per dividere la Lega e quindi affossare Berlusconi. Gli accordi prevederebbero addirittura un sostegno a Maroni all'elezione come premier, con la candidatura di D'Alema a Presidente della Repubblica. Un pacchetto niente male che francamente ho qualche difficoltà a digerire, ma in questo paese borderline tutto è possibile .

Ora, diciamocelo francamente, l'ipotesi appare molto suggestiva ma molto improbabile se non addirittura "folle". Tuttavia ho la sensazione che all'interno della Lega qualcosa di decisivo stia per accadere. Non c'è più Bossi in grado di gestire il partito e credo che nel caso di nuove elezioni il risultato potrebbe essere molto deludente o comunque al di sotto delle aspettative anche nel caso si riuscisse a portare a compimento una parte della riforma sul fedaralismo. Percepisco nell'elettorato leghista un'aria nuova e anche l'uscita di Calderoli sulla celebrazione dell'anniversario dell'Unità d'Italia ha trovato un sostegno molto tiepido, poco entusiasta, con qualche smarcatura .

Non vorrei che mentre tutti ci aspettiamo il crollo del PD o del PDLL, a tirare le cuoia sia proprio la Lega, il partito più vecchio dello schieramento parlamentare italiano. Sperar non nuoce .


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