Lefebvriani choc, Ratzinger è un teologo non un politico

par Candidonews
lunedì 2 febbraio 2009

Cosa ci si aspetta da un teologo alla ricerca della unità della sua Chiesa? Ratzinger non è Wojtyla.

Per riprendersi qualche migliaio di fedeli tradizionalisti, il Vaticano rischia di perdere per strada tutto il cammino di dialogo costruito nei decenni successivi all’Olocausto tra comunità ebraica e cattolica.

Questo è il risultato della “amministrazione Ratzinger”, un teologo messo al posto di un politico. Ratzinger non pensa a gestire la Chiesa in modo politicamente corretto, pensa in modo “tecnico”, teologico.



Sarebbe da stabilire cosa sia veramente il Vaticano, un Paese che ha bisogno di “relazioni politiche” dignitose oppure una semplice Comunità che deve ricercare l’unità interna e che poco deve tener conto degli altrui pensieri? In teoria dovrebbe essere una comunità ed il ragionamento di Benedetto XVI, e cioè quello di riunificare tradizionalisti scomunicati da Giovanni Paolo II e cattolici, potrebbe filare.

In realtà, come sappiamo tutti, lo Stato Vaticano non è solo la "sede" di una religione, è anche un potente attore nel panorama politico nazionale ed internazionale e quindi si dovrebbe richiedere maggiore prudenza da chi lo guida, ma Ratzinger, come dicevamo, è un teologo e non un politico.

Lo "Spirito Santo" ha avuto poco acume questa volta….


Leggi l'articolo completo e i commenti