Led Zeppelin tour e reunion senza Plant? Ma anche no?

par Ambra Zamuner
lunedì 17 novembre 2008

Indignazione, turbamento, angoscia...

Il mondo della musica ci ha ormai abituato alle tanto attese, o anche no, reunion dei gruppi storici. C’è di fatto chi non ha mai smesso di suonare, come i Metallica ad esempio, passibili di commenti sulla mancanza di originalità volendo, ma per nulla accusabili di mancanza di coerenza. Ultimamente invece gli accorpamenti di corpi una volta famosi, perchè spesso rimangono intatti solo quelli se va bene, con i membri della propria band per una bella rimpatriata stile festa delle medie sembrano andare per la maggiore.

Come dimenticare il ritorno degli Ac/Dc, dei Motley Crue (di sicuro i meno peggio tra tutti) o degli imbarazzanti Queen con Paul Rodgers perchè scusate, ma non me la sento di chiamarli Queen senza pensare alla voce di Mercury, e va anche bene dedicare l’album all’indimenticato cantante, ma spesso il troppo stroppia e pochi sembrano ricordarsene. Compresi i Guns’n’Roses.



E mentre perso in questa giungla di rock vecchia maniera tentavi di riprenderti sniffando il vinile, tu, appassionato di musica vera, accarezzando il giradischi urlavi: "Perchè, perchè non ci sono più le emozioni di una volta, che diavolo è questo Blue Ray?", mentre il peggio ti sembrava già stagliato di fronte e ti sentivi sicuro di poterlo evitare...l’apocalisse, lo sdegno, la notizia che mai avresti voluto sentire ha cominciato a diffondersi a macchia d’olio: i Led Zeppelin annunciano di voler comunque intraprendere un tour senza il cantante Robert Plant, solista affermato (?) ormai da tempo che si è rifiutato di buttarsi nell’impresa sbottando che l’amarcord non fa per lui.

Con l’aiuto degli appositi sali passati un paio di volte sotto al naso, giusto per riprendersi, ci sono essenzialmente due modi per metabolizzare la faccenda:
Il primo coinvolge la filosofia di pensiero per cui le reunion dei vecchi gruppi spesso sono una delusione, ancora più spesso sono pianificate alla ricerca del vil denaro e in genere finiscono con lo sfornare un album commerciale di discreta fattura, che, sì, magari seguito da dei buoni testi e ovattato dalla produzione sembra anche degno di esistere, ma l’urlo di gioia stenta a diventare una realtà.



Il secondo materasso di piume salvavita invece è la rabbia classica che ti balena nel cervello quando il cantante di una band di successo decide di incrociare le braccia e fare la star innovativa del country rovinandoti la festa. A te, che hai passato anni a maledirti per non essere nato in tempo, per goderti i Led Zeppelin. Nello stesso momento però pensi che in effetti le scelte commerciali non ti sono mai piaciute e questi ritorni... puzzano di facile successo lontano un miglio e te la prendi anche con il resto del gruppo, che decide di CAMBIARE FRONTMAN pur di tornare a calcare i palchi mondiali.

Chris Cornell, ex leader dei Soundgarden ha recentemente dichiarato: " I Led Zeppelin senza Plant? DEPRIMENTI... anche se mi avessero chiamato per sostituirlo non l’avrei fatto". Vi immaginate Cornell che dà dei deprimenti agli Zeppelin? C’è da rifletterci su, tanto per dare degli strumenti utili per capire.

Il vecchio promoter della band Harvey Goldsmith, che rese possibile la reunion londinese di qualche mese fa è più o meno dello stesso avviso sembra, visto che alla domanda sulla questione ha risposto: "Facciano pure il tour, ma che non si facciano chiamare Led Zeppelin".

Immagino sia un po’ il pensiero di tutti. Se una reunion va fatta, va fatta bene oppure si decide di cambiare completamente registro e cominciare un’altra esperienza. Rischiosa, sicuramente con le stesse possibilità di sopravvivenza di un bradipo sull’autostrada, ma sicuramente più dignitosa.

Per concludere in bellezza riporto anche la dichiarazione di John Paul Jones storico bassista della band: "Andrà tutto bene. Non serve a niente trovare un altro Robert. Non vogliamo diventare una band che rende tributo a se stessa"

A questo punto mi chiedo, ed evitare proprio di diventare una band smozzicata che somiglia a qualcosa che è in realtà qualcos’altro?


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