Lecco: in memoria di Riccardo, cinque borse di studio al Fiocchi
par Davide Casati
lunedì 5 dicembre 2011
Un gesto di estrema generosità per ricordare il figlio scomparso dopo 20 mesi di coma. I genitori di Riccardo hanno consegnato ieri all’Istituto Fiocchi di Lecco, cinque borse di studio.
Un gesto di estrema generosità per ricordare il figlio scomparso dopo 20 mesi di coma a seguito di un incidente con l’auto mentre si stava recando a scuola.
I genitori di Riccardo Viganò hanno consegnato sabato all’Istituto Fiocchi di Lecco, cinque borse di studio agli studenti più meritevoli, con voto di condotta e frequenza scolastica più alta, in memoria del figlio, alunno dell’Istituto e grande appassionato di apparecchi elettronici e automazioni.
Pepe, come lo chiamavano gli amici, non ha fatto in tempo a terminare i propri studi, fermato dalle acque gelide di un lago a fine novembre del 2007 prima di conseguire la maturità nello stesso anno scolastico. Per questo motivo Marco e Antonella, i due genitori, con la figlia Annalisa, hanno voluto premiare i ragazzi del terzo e quinto anno che si trovano a dover affrontare gli esami al termine dei loro studi.
Quest’anno a beneficiare della generosità della famiglia Viganò sono stati, per il quinto anno, Stefano Sala che studia da elettricista e Unal Tokkuzun, futuro chimico. Per il terzo anno, invece, le borse sono andate a Ibrahima Bamba, Luca Lafranconi e Luis Vargas Quispe, tutti della classe terza I dell’elettrico. Alla cerimonia di consegna gli insegnanti Antonella Gallotti, Felice Alfiore, Raffaele Cesana e il compagno di classe di Riccardo, Davide Mazzoleni.
Riccardo ha sempre vissuto con i genitori a Dolzago (Lecco). Il padre è un agente di polizia locale a Santa Maria Hoè, un piccolo paese nella Brianza lecchese. Al momento dell’incidente e per tutta la lunga degenza in ospedale, sono state vicino alla famiglia due intere comunità, quella di Santa Maria Hoè molto riconoscente nei confronti di Marco Viganò e quella di Dolzago dove la famiglia ha residenza.
Nell’estate del 2009, Pepe si è spento lasciando un vuoto incolmabile tra i suoi cari e i suoi amici che tutt’ora frequentano abitualmente il profilo Facebook del ragazzo, come se li seguisse nella loro vita di tutti i giorni. Da due anni, anche la scuola dove studiava può ricordarlo aiutando i ragazzi più tenaci a completare il percorso di studi, quello che Riccardo non ha potuto finire ma che frequentava da sempre con gioia e passione.