Lea Garofalo prima di essere disciolta nell’acido aveva chiesto aiuto al Presidente della Repubblica

par l’incarcerato
sabato 4 dicembre 2010

La donna coraggiosissima Lea Garofalo che denunciò suo marito di essere uno 'ndranghetista, prima di essere sciolta nell'acido, scrisse al Presidente della Repubblica con una lettera aperta:

"Oggi mi ritrovo, assieme a mia figlia, isolata da tutto e da tutti; ho perso la mia famiglia, ho perso il mio lavoro (anche se precario), ho perso la casa, ho perso i miei innumerevoli amici, ho perso ogni aspettativa di futuro ma questo lo avevo messo in conto, sapevo a cosa andavo incontro facendo una scelta simile. La cosa peggiore e' che conosco già il destino che mi aspetta, dopo essere stata colpita negli interessi materiali e affettivi arriverà la morte! Inaspettata, indegna e inesorabile. La prego signor presidente ci dia un segnale di speranza, non attendiamo che quello''

Lo Stato le aveva tolto la protezione. Lo Stato è ancora una volta complice di questo assassinio. Basta con la retorica dello Stato buono che fa paura alla 'ndrangheta. Sono un tutt'uno. 


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