Le verità nascoste di Silvio sul caso Eluana

par Elia Banelli
mercoledì 11 febbraio 2009

Il caso Englaro si è chiuso.

La vicenda che ci ha reso il paese zimbello del mondo (i giornali internazionali scrivono "è morta la donna che ha infuocato il dibattito in Italia....") ha però evidenziato il solito colpo di spugna del premier dietro il paravento.

Silvio Berlusconi ha usato questo dramma familiare per tre scopi precisi e neanche troppo velati:

1) Creare un precedente per non rispettare le sentenze dei Tribunali, ed in questo caso del grado definitivo della Cassazione, definiti un sistema di "regole formali" di scarso valore.

2) Imporre un disegno (o decreto) di legge al Parlamento, ostaggio delle sue prerogative, per cancellare qualsiasi decisione emessa da un organo giudiziario.
Se ha voluto farlo con Eluana perchè non provarci in futuro su altri temi?
Il caso Europa 7, in barba al giudizio della Corte di Giustizia Europea, è un precedente significativo.



Il terzo e ultimo obiettivo è quello storico, sempre rivendicato, di cambiare la Costituzione a proprio uso e consumo.

Se la nostra Carta è "filo-sovietica", quindi autoritaria e anti-democratica, si evoca il principio che si possa trasgredirla senza conseguenze.

Se il lodo-Alfano venisse dichiarato incostituzionale dalla Consulta, ciò non avrebbe effetto alcuno proprio perchè le ragioni del no provengono sulla base di una Carta "non legittima".

Questa è una manovra pericolosa e da evitare a tutti i costi.

E’ chiaro però l’intento del presidente del Consiglio. Dispiace che molte persone, cattolici anche in buona fede, abbiano pensato che il premier avesse davvero a cuore la vita di Eluana e che si fosse battuto seriamente contro la morte.

Ingenuità o semplice disinformazione di massa?


Leggi l'articolo completo e i commenti