Le stelle di Sardegna ad Ittiri per l’ambiente

par Luigi Coppola
martedì 5 maggio 2009

Il “caso Sardegna” degli ultimi giorni, abbozzato solo on line e su qualche foglio nazionale, “isolato” più dell’isola, vive una notte chiara e limpida nella febbre del “sabato sera ittirese”, che segue la giornata dedicata ai lavoratori. Uniti per difendere l’ambiente, l’acqua e il territorio. Uniti si può. Il messaggio forte e chiaro, manco a dirlo arriva ancora dalla musica, quella sarda; che ha già varcato il periplo insulare e nazionale.



Ittiri come Vienna, Roma o Tokio. Possibile fare un salto a casa, quasi per riposare da viaggi e tournée in giro per il globo e ritrovarsi fra amici in una rimpatriata?

Per dare vita in un piccolo anfratto, chiuso dal verde dei giardini, l’occhio pigro di una mezza luna ed una cometa bluastra e gradevole che porta al sentiero rovente di carne arrosto, ad una notte stellare. Successe ad Ittiri, sabato due maggio, per la giornata dedicata ai temi dell’ambiente, con un elemento privilegiato da difendere a denti stretti: l’acqua.

Il patrocinio del comune con i contributi dell’Associazione volontari protezione civile, degli Scout Assoraider sezione di Ittiri e vari sponsor collegati, hanno promosso una giornata tematica con la partecipazione di esperti del settore. La serata fresca, del primo lungo ponte festivo, primo anticipo d’estate, richiama centinaia di sardi e anche una buona manciata di turisti. Le stelle non brillano nel cielo ma sono tutte concentrate sul piccolo palco. Il concerto di Ittiri Park a ridosso di quello più popolato di piazza S. Giovanni a Roma è una sfilata di artisti non secondari, in maggioranza di origine sarda.

Sfilano sul palco: Elena Ledda, Mauro Palmas, Vanni Chessa, la Bass Hot Band. Sino alla notte avanzata, quando anche l’umidità cala e non aiuta chi deve cantare. Nonostante l’acustica precaria e il freddolino incalzante, Franca Masu ed il suo quartetto, incantano la scena. Direttamente da Vienna e Milano (dove la Masu sta iniziando nuove incisioni), presenta arrangiamenti tratti dal suo ultimo album AQUAMARE. In armonia con il tema, la voce d’Alghero supera ancora una volta se stessa, producendo emozioni sempre nuove, con i suoi standard mai uguali ai precedenti. Così il brano “Tria la vida”, scritto da lei e dedicato al figlio, è la lode dopo il dieci. C’è il picco maggiore di pubblico che sparge applausi anche per i musicisti: Alessandro Girotto, Salvatore Maltana, Roger Salert e Oscar Del Barba.

L’epilogo della festa ittirese è con il jazz mondiale fatto in casa. Direttamente dal concertone romano del primo maggio, Paolo Fresu sale sul palco con il suo Devil Quartet. Un assaggio abbondante (dura oltre un’ora l’esibizione) di Time in Jazz per il trombettista berchiddese che sfoggia una gran forma. Sono prima diabolici, poi angelici i musicisti, con dei pezzi straordinari: Stefano Bagnoli alla batteria, Bebo Ferra (chitarra elettrica) e Paolino Dalla Porta (contrabbasso) alternano standard del loro repertorio.

E’ sobriamente ironico Fresu, quando introducendo un suo pezzo dalle tendenze barocche, “Elogio del discanto” lo rinomina “del discountin linea con la crisi contemporanea.

Outing di famiglia anche per il trombettista quando conclude il concerto con la “Ninna Nanna per Andrea”, il suo erede nato poco più di un anno fa. Un bagno di folla fra amici, compreso un compagno dei banchi di scuola dell’istituto tecnico, precede la domenica in famiglia prima di ripartire: Pisa, Svizzera, Bologna, Germania, Francia e tante altre date prima di tornare ancora a casa, il 9 agosto a Berchidda. Giusto in tempo per il Time in Jazz, che quest’anno guarda caso s’intitola ”Acqua”.


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