Le scuse della Chiesa mezzo secolo dopo

par UAAR - A ragion veduta
martedì 7 giugno 2011

Una storia che risale al 1953, accaduta a Pozzonovo, nel padovano e ora riesumata da un libro, “Angeli o Demoni, i nostri bimbi?”, di Alessandro Naccarato, che ricostruisce il processo a sette militanti comunisti accusati da un teste di insegnare “brutte cose” ai bambini-pionieri dell’Asi. Questa l’accusa: «Nella sezione del Pci di Pozzonovo si riuniscono 40 bambini e durante gli incontri gli adulti insegnano a bestemmiare Dio e la Madonna, a insultare la religione e il papa. Gli adulti fanno spogliare i bambini più grandi e dopo aver spento la luce, insegnano a fare cose brutte. I bimbi sono addestrati al pugilato e i più bravi nelle bestemmie ricevono come premi biscotti e denaro».

Ma era tutta una montatura ideologica ispirata dall’allora vescovo Girolamo Bortignon e dal parroco don Cesare Morosinotto. I sette furono assolti in primo grado e in appello dove la vicenda giudiziaria si chiuse il 24 novembre 1955. Ma non ricevettero mai le scuse della Chiesa che aveva montato la campagna ad arte. Fino a pochi giorni fa, proprio a Pozzonovo, alla presentazione del libro di Naccarato, quando monsignor Pierantonio Gios, direttore della Biblioteca capitolare del seminario di Padova, prendendo la parola, ha chiesto scusa per la “violenza della Chiesa” ammettendone le gravi responsabilità, per la soddisfazione di alcuni tra i protagonisti della vicenda presenti alla serata.

Stefano Marullo


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