Le risposte di Nichi Vendola alle domande dei lettori

par Intervistato.com
domenica 25 novembre 2012

Nichi Vendola ha dato risposta alle 40 domande raccolte dai nostri lettori: dopo qualche giorno dalla pubblicazione delle domande, il Governatore della Regione Puglia ci ha inviato, attraverso il suo staff, le 40 risposte che potete leggere QUI.

 

40 domande a Nichi Vendola e le sue risposte

 

E così è stato: ieri, dopo soli 2 giorni dalla pubblicazione delle domande, Nichi Vendola ha risposto punto per punto, chiarendo la sua posizione su temi come una ipotizzata alleanza con Casini, il fine vita, il conflitto d'interessi, i rifiuti, la cultura, la sanità e la scuola pubblica, e molti altri temi che toccano tutti noi da vicino, ogni giorno.


Potremmo distinguere, per comodità, tre grandi aree tematiche: sociale, economica ed amministrativa, per catalogare la tipologia di domande arrivate dai lettori.

Per quanto concerne gli aspetti relativi al sociale, Vendola conferma la sua posizione, specialmente quando si parla di diritti civili per le coppie di fatto, riguardo alle quali risponde:
 

"Sulla questione ancora irrisolta delle coppie di fatto, devono essere riconosciuti loro gli stessi diritti dei coniugi in materia di successioni, di diritto al lavoro, di disciplina fiscale e previdenza, perché la Corte costituzionale ha stabilito che hanno “diritto a un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”."


E prosegue con una replica riguardante le difficoltà di un'eventuale alleanza con Casini:
 

"Riguardo Casini non mi preoccupo. In primo luogo perché se ci sono io, lui non ci sarà. Diversamente da altri che lo inseguono in continuazione, io me ne sono fatto una ragione."


Passando invece agli aspetti relativi alla finanza, alla domanda riguardo alla sua posizione nei confronti delle banche e del mondo finanziario in generale replica:
 

"La mia relazione con la finanza sarà chiara: io sto dalla parte dell'economia reale, dei lavoratori, delle loro famiglie e delle imprese. Dobbiamo far tornare la finanza un'ancella, detronizzarla dal ruolo che ha assunto di guida dei destini economici dei paesi.
Dobbiamo tornare a separare chiaramente le banche di investimento, regolamentare in modo estremamente stringente gli strumenti finanziari consentiti, reprimere la speculazione anche attraverso una vera Tobin Tax. Se diventerò presidente del consiglio chiamerò economisti esperti di questa materia a collaborare con il governo per individuare le modalità della “repressione finanziaria” e una delle mie priorità sarà convincere Stati Uniti e Gran Bretagna che non possono sottrarsi a questo impegno: ne va della loro stessa economia. Infine credo che la riforma della BCE perché possa liberamente acquistare titoli di stato come la Fed americana sia decisiva: non possiamo lasciare che la speculazione decida lo “spread”, facendo schizzare il debito pubblico alle stelle. Alla signora Merkel, che si oppone a questa riforma, dirò che ha già avuto tutto quel che ha chiesto: ora è tempo per lei di cedere, anche perché senza di ciò l'eurozona rischia di deflagrare."


Infine, a proposito della scuola pubblica:
 

"In questi anni è andato in scena un cortocircuito: da un lato scuola pubblica e sanità sono state depresse e impoverite, dall'altro parte della politica (si pensi, in modo particolare, alla Gelmini) ha tentato di mercantilizzare e privatizzare quelli che sono due diritti fondamentali. 20 anni di berlusconismo hanno fatto sì che a salire in cattedra non fossero più gli insegnanti, ma i reality show, la loro volgarità, l'idea che il vero successo sia quello televisivo. E' drammatico vedere che nella classifica OCSE sui Paesi industrializzati, l'Italia sia penultima (al 31° posto) per spesa pubblica verso l'Istruzione (solo il 9%). Per questo occorre un intervento radicale per rimettere al centro l'importanza della scuola pubblica, ad esempio innalzando gradualmente l'obbligo d'istruzione fino ai 18 anni e introducendo il tempo pieno. Bisogna ripensare e migliorare l'edilizia scolastica, eliminando tutte quelle barriere architettoniche che impediscono un effettivo accesso universale al diritto allo studio e investendo nel rinnovo di strutture vecchie, pericolanti e inadeguate. Le risorse ci sono: basterebbe tagliare gli F35 e il Tav in Val di Susa. Non si tratterebbe di scelte ideologiche, ma di semplice buon senso: peccato che questo non sempre vada ad "alta velocità". Allo stesso tempo, è necessario un piano di immissione in ruolo dei precari, fino ad esaurimento delle graduatorie, è necessario anche un piano per gli asili nido, ed è urgente ripristinare la presenza di insegnanti di sostegno."


Naturalmente si tratta solamente di alcuni frammenti di un'intervista ben più lunga, alla cui lettura rimando attraverso lo Scribd all'inizio di questo post.

Quello che posso dire, a nome di tutti i lettori, è "Grazie". Grazie per aver ascoltato, ed aver trovato il tempo per rispondere. In un panorama politico in evoluzione come quello italiano, con il ruolo della Rete sempre più centrale nel dibattito pubblico, queste risposte rappresentano la dimostrazione che il dialogo può esistere, che la politica può essere partecipata in modo nuovo, e la presenza sui social non è solamente una moda del momento, ma un impegno. Un impegno vero.

Maria Petrescu | @sednonsatiata


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