Le regole del successo

par La Poesia e lo Spirito
sabato 25 aprile 2009

 Confronto tra un’idea di successo di vent’anni fa e quella oggi vigente

Esistono libri che vengono classificati nella categoria del self-help, l’auto-aiuto. Stephen Covey, nel 1989, ne scrisse uno intitolato The 7 Habits of Highly Effective People (trad. it. Le sette regole per avere successo, Milano, FrancoAngeli 2003). Si indicavano due passaggi principali da compieredalla dipendenza all’indipendenza - corrispondente al successo privato - e dall’indipendenza all’interdipendenza - corrispondente al successo pubblico.

Ognuno di questi passaggi implicava tre criteri d’azione. Per passare dalla dipendenza all’indipendenza si suggeriva di:
1) essere proattivi, superare cioè l’atteggiamento di passività di fronte alla vita;
2) cominciare dalla fine, vedersi così come si vorrebbe essere al termine dell’esistenza;
3) dare la precedenza alle priorità, non permettere al secondario di prendere il sopravvento sul primario.

Questa fase veniva sintetizzata nell’immagine dell’affilare la lama.
Per passare dall’indipendenza all’interdipendenza, si consigliava di:


1) evitare la mentalità del “o vinco io o vinci tu” in favore di quella del “vincere/vincere“, ossia del raggiungere insieme gli obiettivi;
2) imparare a far precedere la comprensione dell’altro alla pretesa di essere capiti: prima capire e poi farsi capire;
3) abituarsi ad agire in sinergia e non in contrapposizione.

Questa seconda fase veniva sintetizzata nell’immagine del trovare la propria voce e ispirare gli altri a trovare la loro. Mi parve uno schema ragionevole, anche se la lettura del testo fu ardua a causa della prolissità dell’autore.

A distanza di anni, mi sembra che l’idea di successo proposta da Covey sia più sana di quella da cui siamo circondati e quasi assediati ai nostri giorni: il successo come dominio sull’altro, come antagonismo esasperato, traguardo da conseguire con ogni mezzo, lecito o illecito.

Oggi, 25 aprile, mi chiedo se non sia il caso di liberarsi da quest’altra dittatura.


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