Le passé, il film che consacra Asghar Farhadi tra i grandi del cinema
par Gianfranco
sabato 2 novembre 2013
LE PASSE’ – IL PASSATO. Un film di Asghar Farhadi. Con Bérénice Bejo, Tahar Rahim, Ali Mosaffa, Pauline Burlet, Elyes Aguis. Drammatico, durata 130 min. - Francia, Italia 2013
Anche se il film è rappresentato a Parigi e la ex moglie di Ahmad, dalla quale torna da Teheran per sancire ufficialmente il divorzio, è francese così come le sue figlie avute da una precedente unione, Asghar Farhadi insiste nel dimostrare la modernità dei rapporti sociali ed interpersonali, tra la gente iraniana, che la maggior parte degli occidentali continua a ritenere chiusa nel credo di principi arcaici.
In questo film, così come nella “Separazione” Oscar per il miglior film straniero nel 2011 che vinse l’Orso d’oro a Berlino, ove il regista aveva già avuto la sua consacrazione nel 2009 con l'Orso d'argento per “About Elly”, vengono colte problematiche tipiche dei nostri tempi, comuni un po’ a tutte le latitudini del mondo, cioè incomunicabilità e volubilità di coppia che genera problemi importanti nel rapporto con i figli; nei rapporti con le istituzioni che tentano di rendere meno traumatiche le conseguenze del distacco famigliare; nell’introspezione personale che può generare decisioni estreme sino all’ aborto, all’abbandono dei figli, al suicidio; nella ricostruzione di una vita “nuova” che lasci alle spalle esperienze sbagliate.
Faticano le giovani generazioni ad accettare questo comportamento genitoriale che li vede oggetti di ricatto, li fa sentire più come problemi che non risorse e sono costretti ad accettare mutamenti repentini nella loro condotta di vita per le nuove relazioni sentimentali in campo.
La precisione, il ritmo e la profondità dei suoi copioni lasciano stupefatti. E quando a recitarli ci sono attori splendidi come in questo film, si rimane incollati allo schermo per 130 minuti (non pochi).
Raccontare in poche parole l’intreccio di sentimenti ed il microcosmo familiare presenti nel film è alquanto complesso e lascio ad ognuno di voi il piacere di scoprire i risvolti, talvolta più ascrivibili ad un film noir che non ad un dramma di società, che Farhadi ci propone.
Film da non mancare.