Le parrocchie ‘miracolate’ del Molise: niente sisma, ma ricevono lo stesso i fondi per i terremotati

par UAAR - A ragion veduta
venerdì 7 settembre 2012

Il terremoto che nel 2002 colpì il Molise non le sfiorò nemmeno. Ma 19 parrocchie della zona di Campobasso hanno ricevuto comunque ben 9 milioni di euro. Fondi che erano destinati ai terremotati, ma che questi non hanno mai visto. Grazie ad una semplice autocertificazione, che nessuno ha verificato. E grazie al governatore Michele Iorio (Pdl), che avrebbe chiuso un occhio.

Lo rivela Repubblica con un articolo di Giuseppe Caporale, che rende conto di un’inchiesta avviata dalla Procura di Campobasso. Secondo i magistrati, le parrocchie avrebbe ricevuto questi finanziamenti come “favore elettorale-propagandistico” del governatore. E avrebbero quindi “indebitamente percepito fondi statali”.

Non ci sono solo ingenti finanziamenti da vari enti dello Stato finiscono per mille rivoli alla Chiesa per almeno 6 miliardi di euro ogni anno, come rivelato dall’Uaar con la sua inchiesta su I Costi della Chiesa, all’insegna di una sussidiarietà malata orientata in senso cattolico. Ma ora occorre anche porre l’attenzione sul fatto che questi fondi possono seguire anche percorsi tutt’altro che trasparenti. Se non addirittura illegali.

Così, molti dei soldi che tanti ignari cittadini — tra parentesi, anche atei e agnostici — hanno versato ad esempio tramite sms quali aiuti alle zone colpite dal terremoto, sono finiti dove non ce n’era bisogno. In zone non colpite dal sisma, peraltro circoscritto, e per strutture che non avevano subito danni. Con il tacito accordo delle locali parrocchie e delle istituzioni.

Il governatore di allora, secondo il sostituto procuratore Fabio Papa, una volta nominato commissario per l’emergenza avrebbe allargato d’ufficio (”abusivamente”) l’area interessata dal terremoto. In modo da poter foraggiare altri 69 comuni rispetto ai 14 colpiti. E anche per elargire qualche ‘decima’ tra clientele in abito talare. Il danno erariale totale sarà di 143 milioni di euro. Una zona che tra l’altro aveva già ricevuto finanziamenti prelevati dall’otto per mille statale. Vale la pena di ricordare che il pio presidente di Regione aveva già usato fondi pubblici per una trasvolata intercontinentale, per assistere alla celebrazione del National Day of Prayer del 2008 negli Usa, quando c’era George Bush.

Tra le parrocchie ‘miracolate’, quella di Santa Maria Assunta a Guardialfiera (con 2,3 milioni di euro), quella di San Nicola di Mira a Macchia Valfortore (700mila euro), Santo Stefano a Limosano (600mila euro), Santa Maria ASsunta a Spinete (538mila euro), San Michele Arcangelo a Monacilioni (658mila euro), Sant’Elia Profeta a Sant’Elia a Pianisi (493mila euro). E anche un milione di euro per la chiesa di San Francesco a Campobasso gestita dai frati minori cappuccini e l’istituto Speranza di Campobasso (550mila euro).

L’ennesima vicenda, dunque, che mostra quanto gli stretti rapporti tra politica e religione nuocciano ai contribuenti. Il dato positivo è che, per una volta, un magistrato ha voluto scoperchiare la pentola. Ma i manicaretti che le amministrazioni pubbliche cucinano sono purtroppo tanti e nulla lascia presagire un’inversione di rotta in tempi brevi. Quanto al lungo periodo, dipenderà molto dalla capacità dei cittadini laici di farsi finalmente sentire come la situazione merita.


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