Le nuovissime dieci domande a Berlusconi (e alle quali risponderebbe volentieri)
par mitraglia
venerdì 25 settembre 2009
Berlusconi l’ha detto chiaramente. Basta domande che finiscono per rimestare nel privato e che scadono nel gossip. A quelle domande che emanano una chiaro afrore di sozzura né lui, né i suoi ministri risponderanno più.
L’ha detto tanto chiaramente che tutta l’intera conferenza stampa tenuta dopo l’ennesimo consiglio dei ministri ce la ricordiamo per quest’affermazione apodittica, che giornalisti e agenzie di stampa hanno prontamente comunicato a chi di dovere. Cioè a noi elettori.
Berlusconi però, che per natura è un generoso, ha fatto anche di più.
Ben sapendo in quali ambasce gettava i giornalisti la sua posizione di tetragona negazione, perinde ac cadaver, a dare risposte a domande pettegole, ha voluto regalare qualche suggerimento ai giornalisti presenti sulle domande che potrebbero rivolgergli e alle quali certamente non si sottrarrà.
Gli si potrà chiedere "Quanti appartamenti consegnerà il 29 settembre all’Aquila?"
O gli si potranno rivolgere domande sulla "politica vera" perchè, come ha detto il nostro presidente del consiglio dei ministri "le chiacchiere le lasciamo agli altri".
Orbene l’occasione è ghiotta per cominciare a pensare a qualche domanda che gli potremmo rivolgere e che sicuramente lui avrà la cortesia di soddisfare, da vero uomo di stato e di governo, a cui non manca lo stile, né la pazienza di ascoltare e di rispondere.
Ad esempio, giusto per allargare un po’ l’orizzonte e per dare a quest’uomo che tutto il mondo c’invidia la possibilità di essere compito e analitico nell’agomentare, potremmo chiedergli:
1) Presidente ci può raccontare come, dal niente, anzi, meglio, utilizzando la sola liquidazione di suo padre, sia riuscito a fondare un impero mediatico che è fiore all’occhiello del sistema Italia, come anche D’Alema ha convenuto?
2) Quant’era intenso l’amore per il suo Paese, cioè l’Italia, quando è sceso in campo, fondando quel grande partito che è stato Forza Italia e candidandosi alle elezioni del 1994 che poi ha vinto?
3) Ci vuole ricordare i suoi idilliaci rapporti con Bossi, durante il suo primo governo, e come quell’eversore di Borrelli l’abbia costretta alle dimissioni?
4) Quanto è stata faticosa la "traversata del deserto" prima di ritornare a Palazzo Chigi, posto che hanno governato uomini della cui pochezza pochi dubitano come Prodi (che ci ha portato nell’euro, ma era meglio se lo lasciava a lei questo compito), D’Alema ed Amato?
5) Quanto è stata trionfale la vittoria alle elezioni del 2001?
6) Quali sono state le oltre 30 grandi riforme che ha prodotto il suo governo dal 2001 al 2006, posto che hanno rivoluzionato e modernizzato questo Paese, più e meglio di quanto non abbiano fatto Giolitti e De Gasperi insieme?
7) Come è stato possibile che abbia perso (di un niente, ci mancherebbe!) le elezioni del 2006 dopo aver fatto tanto per gli Italiani?
8) Come ha vissuto lo stare all’opposizione, mentre Prodi, che l’ha sconfitto per la seconda volta, incredibile a dirsi, balbettava la sua politica e distruggeva il Paese?
9) Quant’è stato emozionante riconquistare il voto entusiastico, pressochè unanime e devoto degli italiani alle elezioni del 2008?
10) Come ci si sente ad essere il miglior presidente del Consiglio da quando esiste l’Italia, meglio anche di Cavour che l’Italia l’ha "fatta", ma che oltre che essere un depravato, laico e di prima lingua francese (all’epoca uno straniero), ha avuto anche il cattivo gusto di morire pochi mesi dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia? Può elencarci, pertanto, tutte le straordinarie realizzazioni del suo governo?
P.S. Per le risposte, Presidente, può prendersi tutto il tempo che vuole.