Le mafie, il modello vincente e la realizzazione di un vecchio sogno
par l’incarcerato
venerdì 31 luglio 2009
Se non ci diamo una svegliata, se lo stato di cose attuali non cambia, le mafie nel terzo millennio diventeranno il modello criminale vincente e si realizzerà il sogno della "vecchia" P2. Si proprio quello che immaginava Gelli, e non solo.
Nel frattempo si verificano due fenomeni.
Il primo è l’aumento esponenziale delle mafie classiche, quelle dedite al traffico di stupefacenti, esseri umani, armi, prostituzione, intimidazioni, omicidi, falsi suicidi, truffe ed estorsioni.
Il secondo fenomeno, semplicemente un "prolungamento" del primo, è l’affermarsi del nuovo modello del sistema criminale destinato alla predazione di fondi pubblici nazionali e comunitari, gestione illegale del sistema bancario e finanziario, occupazione e strumentalizzazione per fini illeciti di Istituzioni pubbliche.
Sono due fenomeni in continua crescita, e non sarebbero arrivati fino a questo punto se non fossero collusi con lo Stato tramite la massoneria.
E in effetti l’’ndrangheta può benissimo essere definita la più potente "massomafia" che esista al momento.
E questo sistema criminale è vincente perché è favorito dal cosiddetto libero mercato che non conosce regole. L’esempio eclatante riguarda l’Umbria, e in particolare il settore degli appalti pubblici, ma può essere benissimo replicato in tutte le parti d’Italia.
I mafiosi sono i migliori imprenditori. Si muovono e si evolvono con la velocità dell’economia di mercato globale che ignora le barriere nazionali. Stanno colonizzando nazioni intere dove ancora non esiste il reato mafioso perché non hanno mai avuto a che fare con questo fenomeno. Come ad esempio la Spagna, la Germania e l’Inghilterra.
Scelgono come luoghi di riciclaggio paesi come San Marino che pullulano di banche offshore e che hanno leggi finanziarie che favoriscono la criminalità organizzata.
Le mafie, e mi rivolgo ai ragazzini che crescono in quegli ambienti, assolutamente non aiutano le loro regioni d’appartenenza, anzi le impoveriscono sempre di più. Uccidono donne, vecchi e bambini senza pietà, avvelenano le acque, i terreni diventano dei luoghi per nascondere i rifiuti che fanno diventare radioattivi gli ortaggi, provocando tumori. Costruiscono edifici che alla minima scossa crollano e tanto altro ancora.
Andate in Calabria, in Sicilia o in Campania e vedete come hanno rovinato queste bellissime terre! Osservate come questa triade composta dal politico, l’imprenditore e il mafioso sta affossando sempre di più l’Italia ed in particolar modo il Meridione.
Sapete che Gelli voleva che la mafia governasse l’intero Meridione? Sapete che aveva costituito logge massoniche che collaboravano con la mafia siciliana e calabrese? Sapete che la Sicilia è stato il trampolino di lancio per l’inserimento dei poteri occulti volti allo stragismo? Poteri occulti legati alla CIA?
Tutti voi sapete che la Sicilia è stata utilizzata come base dagli Americani nella seconda guerra mondiale e sono stati gli Americani a liberare per primi la terra e mettere al potere i boss mafiosi che d’allora non se ne sono più andati.
Non è un caso che la prima vera strage di Stato, ovvero quella del Primo Maggio del ’47, sia avvenuta proprio in Sicilia. Come non è un caso che abbiamo avuto ben dieci Presidenti del Consiglio siciliani.
Nulla di questo è un caso, infatti non è un caso che il primo partito di riferimento della mafia era quello dell’autonomia del sud. Costituito dove? In Sicilia! Poi sappiamo che è arrivato in sostituzione il partito di Forza Italia, ideato ovviamente da chi? Da Dell’Utri, un siciliano condannato, in primo grado, per mafia e che ora è coordinatore dei giovani della "Casa della Libertà". Come non è un caso che il governatore della Sicilia è Lombardo, e di quale partito era? L’MPA, ovvero il cosiddetto "partito del Sud".
Voi mi direte, ma la Lega non dovrebbe opporsi a tutto questo? Ecco cosa disse in un’intervista pubblicata da "Il Giornale" nel 1999 l’onorevole Gianfranco Miglio, stratega politico della Lega che aveva avuto rapporti con Andreotti:
"Io sono per il mantenimento anche della mafia e dell’ ’ndrangheta. Il Sud deve darsi uno statuto poggiante sulla personalità del comando. Che cos’è la mafia? Potere personale, spinto fino al delitto. Io non voglio ridurre il Meridione al modello europeo, sarebbe un’assurdità. C’è anche un clientelismo buono che determina crescita economica. Insomma, bisogna partire dal concetto che alcune manifestazioni tipiche del Sud hanno bisogno di essere costituzionalizzate".
Leggete attentamente l’ultima riga e indigniamoci.
Io mi indigno sempre di più perché bisogna ammettere che c’è una politica così trasversale su questo fenomeno, che sarebbe ipocrita essere solo unidirezionali.
Vi ricordo, tanto per dire una, che l’Umbria è di centro sinistra. E la rabbia mi cresce sempre di più.