Le indifendibili 5 stelle

par Voltaire
lunedì 3 febbraio 2014

Lo spettacolo che ha messo in scena in questi giorni il Movimento 5 stelle nelle istituzioni democratiche del paese è molto avvilente.

La carenza culturale ed intellettuale di un movimento nato per scardinare l’Italia è disarmante. La delusione nel vedere, giovani di belle speranze che dovevano “rivoltare”, l’Italia e il Parlamento mentre invece sarebbero inadatti anche a gestire le assemblee dei propri licei non può lasciare indifferenti.

Qualcuno ha mai spiegato ai virgulti pentastellati cosa vuol dire Democrazia? Lo sanno costoro che essere eletti non da il diritto di pretendere ciò che per proprie carenze politiche non si può ottenere?

Se i parlamentari di Grillo sono palesemente incapaci a fare politica, non possono per questo soltanto passare il loro tempo, a fare ostruzionismo, a recriminare, a dar del boia o del morto vivente a tutti coloro che non vogliono assecondare la loro perenne ricreazione da studenti svogliati.

A quando un piano, una proposta seria, una ricetta che non dico risollevi l’Italia, ma che almeno valga le pena di discutere ed analizzare?

L’errore più grande degli eletti del movimento 5 stelle è quello di pensare che tutto gli sia dovuto. Tutti dovrebbero ascoltarli, capirli ed assecondarli. Ma andiamo. Oltre ad essere dei ragazzotti un po’ troppo esagitati, privi di caratura intellettuale e morale, questi chi sono? Cosa hanno fatto e dimostrato? Oltre a scrivere messaggi spesso insensati ed offensivi su internet cosa sono capaci di fare di buono per la loro comunità?

Spetta a loro e non agli altri l’onere di concepire una strategia politica che porti a all’approvazione dei loro provvedimenti, sono loro, i deputati 5 stelle, che dovrebbero trovare il consenso non solo sulla rete ma anche nella Camera e nel Senato, che fino a quando non verranno aboliti, sono gli organi che elaborano ed approvano le leggi. A maggioranza.

Le immagini delle proteste sterili messe in atto in questi giorni, segnano plasticamente il fallimento del partito-setta di Grillo e Casaleggio, che oltre a telecomandare a distanza i propri “rappresentanti” non hanno saputo e voluto far nulla di buono per l’Italia. Il movimento 5 stelle si è arroccato sulle proprie posizioni, ha pensato che con un quarto dei voti dell’elettorato italiano si potesse permettere di tutto, e che tutto gli fosse concesso di diritto. Peccato che il 25% dei voti non corrisponda al 51%. Peccato che le proteste volgari e pirotecniche di queste ore servono solo a nascondere la nullità della propria azione politica. Ai vari, Di Maio, Di Battista, Fico, Crimi e compagnia urlante, bisognerebbe chiedere: chi vi credete di essere? Cosa avete portato a casa per allievare la crisi, e riformare le istituzioni italiane? Nulla.

Non vale come sempre dire: non ci consentono di farlo. La politica è un’altra cosa. È lotta intelligente, e confronto di idee, anche con le idee più lontane e più sbagliate. È trascinare gli altri con la forza del dialogo sulle posizioni proprie. Il politico che sa solo urlare e gridare al complotto non è un politico, è un inetto, è il manifesto di una generazione che ha sbagliato tutto, o che non ha capito nulla; è la dichiarazione costante di un illusione che è difficile da gestire ed impossibile da attuare. In poco tempo gli adepti di Grillo sono diventati da speranza per l’Italia al peggio dell’Italia, mettono sullo stesso piano Giorgio Napolitano, che umanamente e onorevolmente svolge la sua funzione, con il criminale Berlusconi che da questo caos guadagna consensi.

Al movimento 5 stelle manca una componente necessaria, la funzione principale che dovrebbe guidare un politico: la facoltà che fa comprendere la realtà e che dovrebbe far capire gli errori compiuti fino ad adesso. Se continuano così è meglio che i 5 stelle presentino l’impeachment non contro Napolitano ma contro il preside del loro Liceo Beppe Grillo o contro il suo bidello Casaleggio. Con tutti il rispetto per i bedelli che quotidianamente nel loro lavoro ci mettono almeno la faccia.


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