Le fonti di energia rinnovabili sono ecologiche?

par luigi lenzini
giovedì 5 maggio 2011

Di solito si associa il concetto di fonti di energia rinnovabili con il rispetto della natura, ma, se proviamo ad approfondire la questione, ci accorgiamo che è vero solo in parte.

Prima di tutto, quali sono le fonti rinnovabili e quale energia producono?

Si intendono per rinnovabili le fonti che non sono soggette ad esaurirsi, come i combustibili fossili (uranio compreso), dei quali esiste sulla Terra una scorta limitata, che, prima o poi, si esaurirà.

I principali generatori di energia elettrica da fonti rinnovabili disponibili in Italia sono le centrali idroelettriche, i generatori eolici, i pannelli fotovoltaici che sfruttano la radiazione solare, le centrali solari termiche, che sfruttano il calore solare concentrato tramite specchi e le centrali termiche a biomasse (rifiuti e materiale vegetale).

L'energia elettrica, però, rappresenta solo una parte minoritaria dell'energia che consumiamo. Il resto è energia termica per il riscaldamento e la trazione, oltre ad altre voci minori, che si ottiene bruciando combustibili. Le fonti rinnovabili per questo tipo di energia sono i biocombustibili; soprattutto etanolo (alcole) e olio combustibile vegetale, ottenuti dalla coltivazione di piante adatte.

Come si vede, le ricerche di fonti rinnovabili non hanno come obiettivo la salvaguardia dell'ambiente, e, meno che mai, della natura intesa come biodiversità, ma solo quello di avere nuove fonti di energia da usare quando i combustibili fossili saranno finiti.

E l'ambiente, dall'uso di queste fonti, ci guadagna o ci rimette?

Sicuramente ci guadagna riguardo al processo di riscaldamento del pianeta; infatti, non bruciare combustibili fossili porta due vantaggi. Il primo è che la Terra non è più essa stessa un generatore di energia, ma ricicla soltanto quella ricevuta dal sole; il secondo è che non si produce più CO2 di quella assorbita, e quindi non si ostacola l'irraggiamento verso il vuoto cosmico (effetto serra).

Per quanto riguarda la conservazione della natura per finalità estetiche, culturali e scientifiche, le cose non vanno altrettanto bene.

Infatti, le centrali eoliche e solari occupano territorio e interferiscono pesantemente con la biologia di uccelli, insetti e altri animali, oltre che con il paesaggio. Le centrali idroelettriche comportano l'inondazione di intere vallate cancellando biotopi a volte unici.

Ma le fonti di energia rinnovabile veramente disastrose per la natura sono le colture destinate alla produzione di biocombustibili e di biomasse da bruciare nelle centrali termiche. Infatti, per produrle si devono trasformare in terreni agricoli i pochi terreni incolti rimasti e, se non bastano, si abbattono boschi e foreste. E' quello che sta succedendo in Madagascar, Amazzonia e altre regioni tropicali dove si sta abbattendo la foresta per sostituirla con coltivazioni di soia, granoturco, palma da olio e simili. Da notare che, trattandosi di coltivazioni non destinate all'alimentazione umana, in questi terreni è lecito usare qualsiasi tipo di fertilizzanti, pesticidi e OGM, purché la produttività sia massima.

In conclusione, è vero che le fonti rinnovabili non contribuiscono sostanzialmente al riscaldamento globale ed è vero che ci permetteranno di avere ancora energia disponibile anche dopo l'esaurimento dei combustibili fossili, anche se non per sempre.

Infatti, quando tutti i terreni disponibili saranno stati messi a coltura, la produzione di biocombustibi toccherà un tetto non superabile e bisognerà comunque pensare a risparmiare energia. Produrre carburanti (idrogeno e metano) attraverso l'elettrolisi infatti è utopistico, perché non avremo mai energia elettrica sufficiente.

E a quel punto i terreni incolti, i prati, i boschi saranno quasi scomparsi e il territorio sarà tutto coltivato e privo di vita selvatica (wildlife); i panorami saranno modificati dalle pale rotanti e ci sarà stata un' estinzione di massa di specie animali e vegetali.

Quindi, al di là delle associazioni furbesche e interessate di parole, rinnovabile non è affatto sinonimo di "verde" e tanto meno di "rispettoso della natura". Rinnovabile significa solo che non si esaurirà insieme ai combustibili fossili e che non contribuisce al riscaldamento del pianeta. La natura, certamente, non ringrazierà.


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