«Le donne ascoltino il battito del cuore del feto prima di abortire»

par Doriana Goracci
giovedì 15 settembre 2022

Leggo che oggi 15 settembre l’Ungheria di Viktor Orbán vara una nuova stretta sull’interruzione di gravidanza. E in un decreto del ministero dell’Interno pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale prevede che le donne dovranno ascoltare il battito del cuore del feto prima di abortire.

La nuova norma rende obbligatorio per i medici presentare alle donne la prova «chiaramente identificabile delle funzioni vitali del feto». Attraverso un’ecografia del cuore. Il decreto, firmato dal ministro Sandor Pinter, entrerà in vigore giovedì 15 settembre. E il partito di estrema destra Mi Hazank ha fatto sapere di essere lieto che «le mamme ora ascolteranno il battito cardiaco fetale». Anche se il testo non lo afferma esplicitamente in questi termini. «Almeno per alcuni secondi, il bambino in età fetale potrà essere ascoltato dalla madre prima che venga eseguito l’aborto», ha detto la deputata Dora Duro in un post su Facebook. Nel paese l’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza è legale dagli anni Cinquanta. Amnesty International parla di un «preoccupante declino». Questa decisione presa «senza alcuna consultazione» renderà «più difficile l’accesso all’aborto». E «traumatizzerà più donne già in situazioni difficili», ha detto all’Afp il portavoce Aron Demeter. La legge ungherese prevede l’Ivg in quattro casi. Ovvero: gravidanza in conseguenza di un reato o violenza sessuale, pericolo per la salute della donna, embrione con handicap fisico grave, situazione sociale insostenibile della donna."

Leggo sempre da Open ma era il 22 agosto: "Alle donne piace troppo studiare, e quest’inclinazione metterebbe a repentaglio la crescita demografica e l’economia ungheresi, oltre a discriminare gli uomini. La teoria è sostenuta in un rapporto redatto dall’Ufficio dei revisori economici del Parlamento ungherese, che è considerato molto vicino al premier Viktor Orbán. Gli autori della ricerca, che, stando al Corriere della Sera, ha coinvolto 700 tra studenti e genitori, notano che nell’ultimo decennio nelle università ungheresi si sono iscritte più donne che uomini, con una percentuale che quest’autunno si è attestata al 54,5%. Nello stesso arco di tempo, è cresciuto il tasso di abbandono degli studi universitari da parte degli uomini. Secondo lo studio, questo vuol dire che «un domani l’Ungheria sarà popolata da troppe donne istruite che, immancabilmente, non troveranno uomini alla loro altezza e quindi non si sposeranno e non faranno figli», scrive Monica Ricci Sargentini sul Corriere. "

Il 25 settembre voi donne, in Italia, avete il diritto di votare!?

Doriana Goracci

Foto Giorgia Meloni/Facebook


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