Le domande sulla ricostruzione in Abruzzo che Vespa non farà a Berlusconi

par Luciano B. L.
martedì 15 settembre 2009

La ri-costruzione de l’Aquila vale bene una messa …fuori dal palinsesto di Ballarò.

A Porta a Porta, chi-non-lo-ha-Mai-visto-in-TV farà il miracolo giammai preannunciato.
I record di Bertolaso e di De Bernardinis nel fare i C.A.S.E. ed i M.A.P.
 

Dopo un terremoto, si doveva proprio intervenire come se fossimo ancora nel dopo-guerra, ovvero:

1) se è vero che vanno dicendo: «…accoglierà 17.500 persone: facciamo lavori per tre milioni di euro al giorno, in sei mesi termineranno opere di un valore pari alla costruzione del ponte greco [Rion Antirion tra Grecia continentale e Peloponneso, ndr.], avvenuta in 5 anni. Case in classe A energetica, 6mila isolatori antisismici, 250mila metri cubi di calcestruzzo e 18mila tonnellate di acciaio», nella costruzione della Nuova Aquila non era possibile far ricorso a una tecnologia meno dispendiosa, cioè con meno consumo di ferro e cemento?
 
2) se non si doveva fare un ponte, perché impiegare una quantità così elevata d’acciaio e di calcestruzzo autocompattante e super resistente per fare delle semplici fondazioni (con caveau ed autorimesse interrate) di case “leggere”, prefabbricate e prevalentemente in legno, come le balloon frame dei pionieri americani, ma destinate a dare un tetto provvisorio agli sfollati che vengono tolti dalle tendopoli, progressivamente e solo dopo cinque lunghi mesi di permanenza coatta?
 
3) se “il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni” ha rifiutato gli aiuti internazionali per la ricostruzione di meno d’una Provincia (“sbeffeggiando” colui che, con un Piano Marshall, ha curato la ricostruzione d’un paese intero), quanti soldi dovranno stanziare i suoi eredi per la ri-costruzione socio-economica d’un territorio colpito anche da un sisma?
 
Dopo tutte le copiose ed esaurienti informazioni già divulgate dalla Protezione civile in relazione allo stato d’avanzamento dei lavori, nella seguitissima Porta a Porta, in prima serata e senza veli, verrà mostrata tutta la strepitosa ri-costruzione aquilana, ovvero:
 
1) se il report sull’andamento dei lavori, aggiornato al 12 di settembre dimostra che sono state completate tutte le 164 piastre antisismiche previste nelle 19 aree del Piano C.A.S.E., ma nessun edificio soprastante è stato ancora completato, in quanto che:
 
n a Cese di Preturo, hanno realizzato ben 19 strutture portanti delle 20 previste, ma 0 (zero) risultano essere gli impianti, i serramenti e le finiture completate in soli 15 edifici in corso di realizzazione;
n a Bazzano, sono state completate 16 strutture abitative delle 21 previste, ma 0 (zero) risultano essere gli impianti completati nei 20 in corso e 0 (zero) sono i serramenti e le finiture completate dei 15 in corso;
n a Sant’Antonio, 1 (una) sola struttura è stata completata sulle 11 previste;
n a Pagliare di Sassa, 1 (una) sola struttura è stata appena completata sulle 8 ivi previste;
n a Sant’Elia1, 3 (tre) sole strutture sono state completate sulle 7 previste;
n in tutte le altre 14 località, nessuna struttura portante e di tamponamento degli edifici è stata completata;

 
allora quante case sono state approntate e consegnate il 15 settembre?
 
2) se dalle foto pubblicate dalla Protezione civile appare che i M.A.P. (le casette in legno) sono in atto solo a:
n Villa Sant’Angelo e Fagnano Alto (immagini del 26 agosto);
n Sant’Eusanio Forconese, Fossa, Casentino, Barisciano (immagini del 24 agosto);
n Coppito (immagini del 22 giugno);
n Zizzoli e Coppito (foto del 15 giugno);
 
sebbene, ad esempio, quelli donati dalla Croce Rossa e realizzati dai Trentini sono già stati finiti ed inaugurati da tempo, allora quali case sono state consegnate in diretta?
 
3) se i tempi di realizzazione dei Moduli Abitativi Provvisori sono di gran lunga più brevi di quelli occorrenti per fare i Complessi Antisismici Compatibili ed Ecosostenibili, perché i primi sono partiti con grande ritardo e solo dopo aver concluso tutti gli appalti dei secondi, quando verranno completati sia i M.A.P. idonei a dar ricovero ad una parte degli sfollati dei comuni del cratere sia i C.A.S.E. previsti per alloggiare parte degli sfollati residenti soltanto nel capoluogo?
 
Dopo quel che ha detto - domenica sera - Riccardo Iacona sulla fase precedente il terremoto, saranno omologati - in giornata - anche i record stabiliti dal dott. Bertolaso e dall’ing. De Bernardinis nella gestione diretta della ri-costruzione ovvero, Letta, Marini e Vespa permettendo, finalmente si saprà:
 
1) perché le amministrazioni locali sono state esautorate da ogni potere decisionale su dove, come e quando intervenire per ogni incombenza immediata e futura riguardante la popolazione colpita dal cataclisma?
2) perché, solo a colpi di Ordinanze, il Capo della Protezione civile ha gestito la bellezza di 850milioni di euro (IVA esclusa) per procedere alla costruzione di 164 C.A.S.E. in tempi ragionevoli e quindi poter dare un tetto almeno ad una parte consistente degli aventi diritto, senza trasformare il Comune in parafulmine o in capo espiatorio d’ogni manchevolezza che verrà a galla nell’insana competizione tra aspiranti?
 
3) perché, in modo assai scoordinato e senza Provincia ed Istituzioni scolastiche locali, il Vice capo ha gestito 50milioni di euro per la fornitura, il trasporto e la posa in opera di Moduli Uso Scolastico Provvisori (M.U.S.P.) nonché 52milioni di euro per avviare la fornitura, il trasporto e la posa in opera di soli 1.500 M.A.P., quando altre 800 “casette in legno” sono state donate liberamente da associazioni ed enti non governativi?

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