“Le cose cambiano: la profezia di Dorian Gray”. Un video contro bullismo e omofobia

par Un altro genere di comunicazione
martedì 1 luglio 2014

Riceviamo, e volentieri condividiamo, un video realizzato da Alessia e Daniele contro bullismo e omofobia.

Ci raccontano che attraverso il loro progetto hanno voluto dissacrare gli stereotipi che dividono maschi e femmine in base a colori, giochi e sogni. Ritengono che gli stereotipi di genere partano fin dall’infanzia ed evidenziano come purtroppo, in molti casi, possano anche portare a disagi e discriminazioni o, peggio ancora, a episodi di bullismo. Come quelli che hanno subito loro.

“Il video racconta una storia, la nostra.” scrivono. “Abbiamo cercato di incoraggiare i ragazzi a resistere durante i momenti brutti e a credere nel valore e nella bellezza della diversità.“

Da loro sito apprendiamo come nasce il progetto:

Quando diversi mesi fa siamo venuti a conoscenza del progetto contro bullismo e omofobia “Le Cose Cambiano“, abbiamo iniziato a seguire la pagina Facebook e a condividere i video che più ci avevano colpiti. Ma volevamo fare di più, così abbiamo acquistato il libro, promuovendolo con una foto inviata alla galleria fotografica dedicata all’iniziativa e con un post su questo blog.

Sentivamo, tuttavia, che questo non fosse sufficiente. Allora abbiamo deciso di fare anche noi un video. Abbiamo raccontato le nostre storie di bullismo subito con le armi che ci hanno permesso di affrontare il nostro passato e di farci la pace: la creatività e l’ironia.

Alessia era la penna, Daniele la matita, ma un video senza musica è un po’ triste e così abbiamo coinvolto Emanuele che ha accettato immediatamente, creando una musica ad hoc e occupandosi del lavoro di montaggio. Ma una storia senza una voce narrante non scorre bene, così abbiamo chiesto a Irene se volesse partecipare e lei aderito di buon grado.

Mettendo insieme le nostre forze, tra non poche difficoltà – prima fra tutte la tirannia del tempo libero – ha preso vita questo video. Volevamo raccontare una storia che trasmettesse positività, dissacrando diversi luoghi comuni sui comportamenti, sogni e bisogni di femmine e maschi.

Il nostro messaggio è rivolto non solo a tutti gli adolescenti vittime di bullismo omofobico, ma a tutti quelli che hanno subito (e/o subiscono) insulti e umiliazioni per il semplice fatto di voler esprimere la propria essenza. A voi continuiamo a dire: resistete, perché le cose cambiano!

 

Ma che cos’è Generazione Disadattata?

Cresciuti con le bugie anni 80 e le disillusioni anni 90.

Precari, sottopagati… in fuga dai vicoli ciechi!

In questa definizione è riassunto il progetto “Generazione Disadattata”.

Siamo cresciuti negli anni ’80, dove l’idea che tutto fosse possibile era una sorta di leitmotiv del decennio in questione e siamo diventati adulti negli anni ’90, epoca della disillusione per eccellenza.

Siamo passati dall’idealismo romantico alla realtà cinica e sprezzante. Abbiamo creduto che i sogni nel cassetto potessero diventare concreti con lo studio, la dedizione e la gavetta. Ma più passava il tempo e più l’inganno veniva a galla.

Ci hanno etichettati in mille modi. “Generazione X”, “Generazione di precari”, “Generazione senza futuro”. Ma queste definizioni non possono esprimere pienamente la frustrazione, la rabbia, la malinconia, così come la voglia di continuare a credere che le cose possano cambiare in meglio.

Abbiamo conservato i sogni, farcendoli di sarcasmo, e l’etichetta ce la siamo stampata da soli. Così è nata la Generazione Disadattata. In queste due parole non c’è solo l’amarezza per le difficoltà e le delusioni vissute, ma ci sono anche la voglia e l’orgoglio di non far parte di una realtà che non ci appartiene.

Abbiamo scelto l’ironia e la creatività per riscattarci da questo stato di cose, cercando anche di promuovere il bello che c’è in giro ma di cui poco si parla, che prende la forma di progetti, idee e azioni di resistenza culturale e sociale.

Ci vogliono apatici, remissivi, disillusi, incapaci di sognare, di lottare. Generazione Disadattata è la nostra arma contro tutto questo. Se anche voi vi sentite così, benvenuti a bordo!


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