Le consultazioni in streaming

par Camillo Pignata
mercoledì 27 marzo 2013

Le consultazioni di Bersani con il MoVimento 5 Stelle saranno trasmesse in streaming.

Un evento storico.

È la prima volta, nella storia della Repubblica, che consultazioni per la formazione di un governo vengono trasmesse in streaming.

Per la prima volta, la politica dal palazzo si sposta in mezzo alla gente, e la rende protagonista.

Per la prima volta istituti di democrazia diretta si innestano nei processi politici della democrazia rappresentativa.

Non è uno show di fronte alla telecamere, non è una scelta populista, ma un mezzo che offre alla gente la possibilità di controllare, rendendola protagonista di un processo politico, e non semplice spettatore.

Un’occasione per la gente di verificare le responsabilità di ciascuno, nell’accoglimento o nel rifiuto dei provvedimenti proposti.

Il controllo collettivo rappresenta la migliore garanzia rispetto al rischio di inciucio o di politiche di palazzo. Ma non basta.

Lo streaming quale mezzo di coinvolgimento delle persone nei processi politici non può riguardare solo il controllo delle trattative e delle proposte programmatiche, ma anche la loro definizione.

La trasparenza dell’incontro deve consentire non solo di seguire le trattative, ma di intervenire, ed offrire spunti per integrarle, precisarle e correggerle.

È necessaria dunque un'interazione con la gente, che potrebbe essere realizzata con una striscia, che scorre nel margine inferiore dello schermo, dove potrebbero passare le osservazioni via Twitter della gente. Ma non basta.

Occorre garantire anche la verifica della realizzazione del piano di governo. Per questo è necessario che tutte le riunioni degli organi di partito, della Camera e del Senato riguardanti l’esecuzione del programma siano rese pubbliche.

Le discussioni parlamentari per l’approvazione dei disegni di legge, la discussione delle commissioni parlamentari, degli organi di partito, potrebbero essere quindi trasmesse via video e via streaming.

Dunque trasparenza e pubblicità per rendere possibile e sollecitare la collaborazione e il controllo della gente nella definizione, verifica e realizzazione del piano di governo.

Un’opportunità per la gente di verificare le responsabilità di ciascuno, nell’adozione ed esecuzione dei provvedimenti concordati.

A queste condizioni e con queste garanzie, il MoVimento non può rifiutarsi di dialogare con il PD. Pensare, nella situazione data, di governare da solo è una pura illusione.

Ma oltretutto, non è giusto rispetto al Paese che va a rotoli, quando due famiglie su tre non hanno un reddito sufficiente.

 


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