Le cene di Renzi: chi di scontrini ferisce di scontrini perisce
par Camillo Pignata
giovedì 15 ottobre 2015
Chi di scontrini ferisce di scontrini perisce. Sarà vero?
La Corte dei conti, secondo l’edizione fiorentina di Repubblica, aprirà un fascicolo sugli scontrini di Renzi, per accertare se le cene e i pranzi, fatturati al comune, erano stati consumati per fini istituzionali o privati. Per accuse simili, Marino è stato crocefisso e costretto a dimettersi. Che faranno la stampa e i media, i partiti di maggioranza e di opposizione? Chiederanno le dimissioni di Renzi?
Giornalisti e conduttori, scriveranno, parleranno, e quando scriveranno sarà inchiostro e rabbia, e quando parleranno saranno parole e rabbia. Scherzavo! Niente di tutto questo.
Ricordate l’accanimento di stampa e tv contro Marino, i titoli a caratteri cubitali, le interviste agli osti e le loro risposte precise al millimetro? Dimenticateli.
Contro Renzi non ci sarà accanimento, titoloni e interviste. Le cene di Renzi non saranno la prima notizia. Non interverranno i politici del PD. Non interverranno i partiti di opposizione, perché non c’è all’orizzonte nessuna carica da conquistare.
Stampa e tv parleranno delle unioni civili e dello scontro NCD/ PD. Si occuperanno anche delle cene di Renzi, ma per dovere di ufficio. Qualche aggiornamento, forse qualche domanda e poi si passa ad altro, perché questo non è il caso Marino.
L’oste che aveva riferito al giornale di Travaglio di aver fatturato al Comune le cene e i pranzi del sindaco di Firenze, fa marcia indietro. Renzi contesta le accuse del “Fatto”. E tanto basta.
Stampa, TV e politici non chiederanno gli scontrini e il dettaglio delle spese sostenute. Sono stati spesi per i soli pasti 600.000 euro in 5 anni. E' poco, è tanto, è niente. Silenzio, solo silenzio .
Quali i nomi dei suoi commensali? Con chi era a Washington a Boston? Perché gli bloccarono la carta di credito? Perché è stato negato l’accesso agli atti ai consiglieri di opposizione? Domande senza risposte, perché non ci saranno domande. Ci saranno invece accuse contro qualche temerario che ha avuto l’ardire di fare domande a Renzi.
Diranno che non è compito dei giornali occuparsi di certe cose, che è la Corte dei conti l’organo deputato a fare queste verifiche, e non i giornalisti.
Viva l'Italia!
(Foto: Città di Parma/Flickr)