Le bufale sui passeggeri del volo Malaysian Airlines MH17

par Olivia B.
mercoledì 23 luglio 2014

Da quando il volo della Malaysian Airlines MH17 si è abbattuto sulla regione di Donetsk, in Ucraina, su Internet e sui giornali hanno iniziato a circolare una serie di storie incredibili.

La più bella è senz'altro quella di Maarten de Jong, il ciclista olandese che lavora in Malesia, nella squadra professionista di Terengganu. Secondo quanto riportato da CNN e The Indipendent (tra gli altri), de Jong doveva essere sul volo MH370 Kuala Lumpur-Pechino scomparso a marzo. Aveva cambiato all'ultimo minuto itinerario, scampando miracolosomente al disastro aereo. Ciononostante, fiducioso di volare ancora con Malaysia Airlines, de Jong aveva riservato un posto sulla tratta Amsterdam-Kuala Lumpur di giovedì scorso, salvo poi decidere di cambiare la prenotazione per approfittare di un volo più economico con scalo a Francoforte.

Un vero e proprio miracolo. O forse no. De Jong sul suo blog ha scritto che non rilascerà altre interviste, perché gli sembra inappropriato nei confronti delle vittime parlare della sua storia. Tuttavia, raggiunto da RTV Oost, un'emittente regionale, dopo che aveva twittato “Se fossi partito oggi...”, de Jong ha ammesso di non aver mai prenotato un biglietto sul volo MH17. Semplicemente pensava che partire quel giorno sarebbe stato più comodo perché sua madre avrebbe potuto accompagnarlo all'aeroporto, ma alla fine si era deciso ad acquistare un volo con scalo a Francoforte, più economico.



E d'altronde de Jong non aveva niente a che fare con l'aereo MH370 da Kuala Lumpur a Pechino. Il ciclista doveva andare a Taiwan, e il suo volo era un Kuala Lumpur-Taipei, decollato un'ora prima del fatidico MH370. “L'itinerario era praticamente lo stesso”, afferma de Jong, ma in realtà ci sono 2500 km di scarto tra le due traiettorie. Inoltre è anche improbabile l'ipotesi che inizialmente l'uomo volesse fare scalo a Pechino, visto che Malaysia Airlines non assicura la tratta Pechino-Taipei a causa delle tensioni tra la Cina e Taiwan (si raccomanda però prudenza anche con i voli diretti a Taiwan, la notizia di un altro disastro aereo è di pochi minuti fa).

D'altronde, la leggenda narra (sul Guardian) che a bordo del volo precipitato in Ucraina vi fossero anche un centinaio di ricercatori diretti ad un convegno sull'AIDS a Melbourne. Un colpo mortale per il mondo scientifico, di cui ha parlato anche Obama. In realtà, diretti a quel convegno erano "solo" in 6: il medico Joseph Lange, il suo assistente, tre altri ricercatori olandesi e un portavoce dell'OMS, Glenn Thomas.

Le notizie vanno veloci, a volte più dei fatti.

 


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