Le "anime belle"....che si arrotolano tra bandiere bruciate e bimbi dilaniati

par Kocis
lunedì 5 gennaio 2009

Le “anime belle” che si arrotolano tra bandiere bruciate e bimbi dilaniati
 
 
Cari amici,
viviamo in un mondo veramente orrido. Certo, la qualcosa era già nota….da tempo. Fame, disperazione di vita e disuguaglianze ne uccidono più delle bombe, in molti continenti.
 
Però, non si finisce mai di sconcertarsi.
 
Si prendano giusto per “caso” le vicende consumatasi ieri in Italia a proposito delle tante civili manifestazioni che sono state fatte in molte città in solidarietà attiva al popolo palestinese di GAZA, martoriato da otto giorni dal micidiale arsenale assassino utilizzato dall’esercito dello Stato d’Israele.
 
Manifestazioni pacifiche, di grande partecipazione popolare, che a parte i giustificati roboanti verbali toni di sdegno, non hanno determinato nessuna conseguenza. Tutto tranquillo. Non ci sono stati né danni materiali né scontri tra persone.
 
Decine di migliaia di uomini, bambini e donne, hanno espresso la loro civile condanna contro l’enorme omicidio di massa che si sta consumando a GAZA.
A Roma e Milano sono state bruciate alcune bandiere dello stato d’Istraele.
Ebbene, di fronte a cotanta “provocazione” – a mia parere inutile e sciocca azione, non propositiva sul piano dell’immagine, dettata, purtroppo, dalle tragiche vicende in atto - tanti rappresentanti della destra italiana, accompagnati anche da alcuni dell’altra sponda, hanno sentito l’esigenza di gridare ai quattro venti, con irruente sdegno, la loro enorme disapprovazione.
 
Mentre in questi otto giorni di orrendi bombardamenti hanno brillato per assoluto silenzio o per complice balbettio.
 
Già, per Loro, vale più il “danno” di un tessuto bruciato, che le enormi distruzioni, morte e mutilazioni inferte su tanti inermi cittadini.
 
Il tessuto di bandiera vale di più dei tanti corpi di bimbi bruciati e dilaniati dalle bombe “chirurgiche” lanciate a decine di migliaia dall’esercito d’Istraele.
Certo, da Loro, quelli della destra, che avevano applaudito, sorretto ed attivamente favorito a più non posso l’aggressione devastante degli Stati Uniti contro il popolo irakeno, non c’era di aspettarsi nulla di diverso.
 
Loro, da sempre, nella “cultura “ e nella storia italica, si inebriano nell’odore dei miasmi provocati dai gingilli riempiti dalle polveri da sparo. Si può ben dire “nulla di nuovo sul fronte occidentale”. Hanno inneggiato sempre ai “fumi”, ieri in Europa, oggi in Medio Oriente.
 
E, poi, proprio loro che, a proposito di drappi nazionali sbeffeggiati, vilipesi e spernacchiati, tengono in casa Chi inneggia al cappio della distruzione nazionale, per impiccare l’unità della penisola.
 
Tant’è, ieri, in tutte le Tv nazionali hanno lanciato le Loro grida di dolore...per i poveri tessuti bruciati.
 
Mi stupisce, alquanto, la presa di posizione di Moni Ovadia e di Furio Colombo, guardati fino ad ieri con gran rispetto e simpatia. Ovadia così ha dichiarato: “bruciare la bandiera di un popolo è come bruciare la nazione. Questi gesti non aiutano, danneggiano la Palestina”.
 
Evidentemente ha perso l’unità di misura: il metro. Sarebbe bene che facesse una visita al museo di Sevres ( Francia) dove si conserva il campione.
Non è certo un caso che ieri il governo francese, dove evidentemente ancora si conservano, pur con molte difficoltà e contraddizioni, i resti dei valori umani e culturali della rivoluzione francese, ha espresso netta contrarietà all’ingresso delle truppe di aggressione delle truppe israeliane a GAZA.

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