Lavoro, casa, famiglia: sarà un gesto disperato a dettare l’agenda politica italiana?

par Alessandro Di Gregorio
martedì 30 aprile 2013

Il cardinal Bagnasco, due anni orsono, lanciò l’appello a non sottovalutare la crisi economica poiché la stessa si era trasformata in una vera e propria crisi sociale, e probabilmente intendeva sottolineare come l’uomo, privato del lavoro e degli affetti più cari, divenga vittima di paure incontrollabili che lo pongono in una situazione di estremo pericolo per sé e per gli altri.

Da molto tempo, anche attraverso le pagine del nostro quotidiano, abbiamo snocciolato dati sempre più preoccupanti sul numero di divorzi e separazioni legali, che nel 2012 hanno quasi raggiunto quelli dei matrimoni celebrati, e dell’incidenza della precarietà economica sulla scelta di rompere i legami familiari.

Statistiche che ci dicono come un uomo su tre ed una donna su quattro siano pronti a tradire il proprio partner perché insoddisfatti del ménage familiare. Numeri dietro i quali si cela un profondo malessere dovuto non solo alla difficoltà contingente, ma, soprattutto, all’incertezza sul futuro.

Ci sorprendiamo e ci commuoviamo, poi, se questa carenza di punti di riferimento viene canalizzata in una spirale di violenza rivolta contro se stessi o contro il prossimo, come nel caso della sparatoria di Palazzo Chigi. Il calabrese Luigi Preiti, l’attentatore, probabilmente non è né uno psicopatico, né un estremista politico, come si voleva far credere nelle prime ore dopo il tragico evento. Molto più “semplicemente” è una persona che nel giro di due anni ha perso il lavoro, la famiglia e la casa.

Tre capisaldi senza i quali lo sconforto prevale sulla speranza, la fragilità prevale sull’etica e sulla morale, la lucidità cede il passo alla follia. Senza dubbio alcuno l’episodio in questione è, e resta un fatto criminale che va sanzionato con la giusta severità.

Nell’interesse della collettività è importante che il nuovo Governo, presieduto dal premier Enrico Letta, parta dalla difesa degli elementi essenziali alla dignità umana: lavoro, casa, famiglia. Una strada che deve trovare l’unità delle forze politiche in Parlamento, come sempre è accaduto in Italia di fronte alle emergenze nazionali, e la solidarietà umana nelle comunità.


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