Landini e Camusso: sì o no al referendum sui contratti?

par Paolo Borrello
mercoledì 13 luglio 2011

“Dobbiamo trovare un modo in cui tutti i lavoratori possano esprimersi sull'accordo di Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Per noi è altrettanto importante sapere cosa pensano i nostri iscritti di quello che pensano tutti i metalmeccanici”. E’l'appello del segretario generale della Fiom, Maurizio Landini (nella foto), a un referendum “il più ampio possibile” sui contratti e sulla rappresentanza, esteso anche alle aziende non aderenti a Confindustria.

E mentre il principale oppositore all'intesa chiama al voto tutti gli operai, sostenuto dal consenso del comitato centrale Fiom, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, svela le sue esitazioni sul contenuto dell'accordo. L'intesa raggiunta tra sindacati e Confindustria “non ha risolto l'insieme dei problemi, ma una piccola parte”, ammette Camusso a un seminario della Cgil. “Il vero problema - aggiunge - è la funzione delle relazioni sindacali in questa stagione tutt'altro che di ripresa”. Anche rispetto alla proposta di Landini di estendere il diritto di voto, Camusso avrebbe dato segnali di apertura. Landini racconta al comitato direttivo della Fiom che ieri la segreteria della Cgil ha dato la sua disponibilità a far votare tutti gli iscritti, e non solo quelli delle aziende aderenti a Confindustria. Landini ha però rifiutato “perché non è stata accolta la nostra richiesta di presentare ai lavoratori le due posizioni sull'accordo emerse al direttivo”. “C'è la volontà di utilizzare la consultazione come un nuovo congresso in chiave anti-Cgil”, attacca il leader della minoranza interna della Fiom (maggioranza nella Cgil), Fausto Durante.

Mentre Landini rassicura la confederazione che, “per rispetto al direttivo della Cgil, saranno distinti i voti degli iscritti e da quelli dei non iscritti”. Invita quindi “i lavoratori della Fiom a organizzare assemblee e iniziative in tutti i luoghi di lavoro per discutere la nuova piattaforma che vogliamo presentare per il rinnovo del contratto”. “Non credo che la durezza della crisi e di quello che sta succedendo in Europa metta in secondo piano la lotta dei lavoratori per il contratto”, continua Landini. Ha davanti giorni cruciali per la Fiom: venerdì attende la sentenza sui licenziamenti di Melfi, mentre sabato il Tribunale di Torino si pronuncerà sulla new-co di Pomigliano. Sempre il 15 sono previsti gli scioperi di tutti i lavoratori di Fiat Group e di Fiat Industrial per il saldo dei premi di risultato e quello della Irisbus di Avellino contro la chiusura. E il crollo dei mercati peggiora la situazione, “in assenza di un nuovo modello di sviluppo rischia di cadere di nuovo sul corpo, sulle braccia e sulla testa delle persone che rappresentiamo”, conclude Landini.


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