Lampedusa: il finto consenso a Berlusconi e la selezione all’ingresso

par WilNonleggerlo
giovedì 31 marzo 2011

In effetti erano sembrati strani a molti, tutti quegli applausi, tutti quei cori, tutto quell'affetto, dimostrato dai cittadini lampedusani al Presidente del Consiglio. Tutto troppo perfetto, no? Una favola... Sì. Oggi scopriamo che quella gioia era artificiale, sapientemente preparata, anche con metodi violenti. Della serie "selezione all'ingresso", manco fosse il pubblico di Forum.

Dunque. Non solo il Sindaco di Lampedusa ha intimato ai propri cittadini di non rompere le scatole, "ma che è? togliete 'ste minchia (di cartelloni), che se no il Presidente non parla", dichiarazione che dovrebbe dirci molto, se non tutto, sulla spontaneità dell'evento. Non solo i pochi oppositori presenti, visto il clima che si stava creando - cartelloni strappati dalle mani, insulti, tensione - hanno preferito prendere, ed andarsene.
 

Non solo. Sembrerebbe che alcuni simpatici figuri, prima dell'apparizione del Presidente, abbiano persino minacciato dei ragazzi, colpevoli di voler esporre uno striscione critico contro Silvio Berlusconi ...

Non sappiamo quante altre intimidazioni ci siano state, non sappiamo su quante altre minacce si sia fondato l'arrivo del Premier a Lampedusa, probabilmente di cose da vedere ce ne sono ancora molte. In ognicaso, eccolo, il successone.


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