Lago di Bolsena: lo scempio delle 22 torri eoliche di 130 metri

par Bobby Falvella
lunedì 17 ottobre 2011

Piansano (Vt): come previsto il ricorso del Comitato “No eolico” è (semi) fallito: delle 30 torri progettate se ne faranno 22. Ma altre 700 torri sono ancora in progetto (Tuscania, Canino, Cellere, Arlena di Castro, Tessennano). Cosa fare allora?
Di fronte a scempi del genere (in contrasto con le norme paesaggistiche di Comune, Provincia e Regione), il Ricorso Amministrativo (Tar, Consiglio di Stato, ecc.) deve essere l’ultima spiaggia: solo se ne è garantito il successo, solo dopo aver operato con altre tecniche di guerriglia ambientalista (il ricorso è sempre molto costoso e spesso pericoloso, ecc).
 
Molto meglio procedere con una semplice, ma efficacissima, lettera raccomandata ad personam (previa lunghissima ricerca di nomi, cognomi, indirizzi, normative, ecc.).
 
Così congegnata:
- a tutti i funzionari pubblici che devono approvare il progetto (sono circa una cinquantina fra Comune, Provincia, Regione, Autorità di Bacino, Soprintendenza Beni Ambientali, Soprintendenza Archeologica, ecc.);
- per conoscenza a Prefettura. Carabinieri, Camera di Commercio, Associazioni Economiche, ecc.;
- per conoscenza a stampa e tv, soprattutto locali;
- la lettera va firmata da tutte le associazioni ambientaliste, locali e nazionali;
- la lettera deve contenere, oltre a una sintetica descrizione dello scempio, l’elenco (dettagliato e con i relativi dati e riferimenti) di tutte le Leggi, europee, nazionali e regionali e di tutti Regolamenti e Normative violati dal progetto in atto.
 
Le esperienze degli ultimi 20 anni attestano che una strategia del genere funziona benissimo perché spesso sarà santa burocrazia a bloccare il progett.

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