La truffa dell’Otto per Mille si vede sempre meglio

par UAAR - A ragion veduta
lunedì 17 giugno 2013

Se la pro­po­sta del Go­ver­no di in­tro­dur­re il Due per Mil­le con un tet­to, sen­za ri­par­ti­zio­ne del­l’i­nop­ta­to, ha reso pla­tea­le come l’Ot­to per Mil­le (sen­za un tet­to, e con ri­par­ti­zio­ne del­le scel­te non espres­se) sia una truf­fa, quan­to av­ve­nu­to l'altro ieri in par­la­men­to ne co­sti­tui­sce un’ul­te­rio­re con­fer­ma. Cu­rio­sa­men­te, è ac­ca­du­to per ini­zia­ti­va di un par­la­men­ta­re cat­to­li­co.

Lui­gi Bob­ba, ex pre­si­den­te del­le Acli, ora de­pu­ta­to Pd, ha in­fat­ti pre­sen­ta­to un’in­ter­ro­ga­zio­ne in me­ri­to alla ri­par­ti­zio­ne del Cin­que per Mil­le 2011. Gli ha ri­spo­sto Ste­fa­no Fas­si­na, vi­ce­mi­ni­stro del­l’E­co­no­mia (an­ch’e­gli del Pd), co­mu­ni­can­do­gli che l’im­por­to to­ta­le ver­sa­to dai con­tri­buen­ti è sta­to pari a 488 mi­lio­ni di euro.

Tut­ta­via, poi­ché il Cin­que per Mil­le ha un tet­to (400 mi­lio­ni), 88 mi­lio­ni sono ri­ma­sti alla fi­sca­li­tà ge­ne­ra­le. Anzi, an­che qual­co­sa in più. Per­ché, se­con­do quan­to af­fer­ma­to dal­lo stes­so Fas­si­na e ri­por­ta­to oggi dal Fat­to Quo­ti­dia­no, “in data 30 gen­na­io 2013 la Ra­gio­ne­ria del­lo Sta­to ha co­mu­ni­ca­to che le ri­sor­se di­spo­ni­bi­li in bi­lan­cio sul­l’ap­po­si­to ca­pi­to­lo 3094 cor­ri­spon­de­va­no a 395.012.422 euro”. Gli al­tri qua­si cin­que mi­lio­ni non sa­ran­no a loro vol­ta di­stri­bui­ti. E Fas­si­na non ha sa­pu­to nem­me­no spie­ga­re per­ché.

L’Ot­to per Mil­le un tet­to non ce l’ha. Non ha nem­me­no dati pub­bli­ci ag­gior­na­ti e tra­spa­ren­ti. Tut­ta­via, in oc­ca­sio­ne del­la ri­par­ti­zio­ne dei red­di­ti 2010 (red­di­ti 2009) la Chie­sa cat­to­li­ca, che di­spo­ne dei dati in an­te­pri­ma, ha ri­ce­vu­to 1.â032.â667.â596,34 euro per l’82,01% del­le scel­te espres­se. Non una pa­ro­la su quan­te sia­no sta­te le scel­te ine­spres­se. Se­con­do l’ul­ti­mo dato uf­fi­cia­le a no­stra di­spo­si­zio­ne, ri­sa­len­te ad­di­rit­tu­ra alle di­chia­ra­zio­ni 2007, le scel­te espres­se era­no solo il 43,95%. As­su­men­do che sia­no ri­ma­ste in­va­ria­te, ne con­se­gue che a fron­te di un pre­lie­vo to­ta­le di 1.258 mi­lio­ni, i cit­ta­di­ni ne han­no vo­lu­ti dare sol­tan­to 553.

Rie­pi­lo­gan­do, i con­tri­buen­ti de­sti­na­no espli­ci­ta­men­te 553 mi­lio­ni per l’Ot­to per Mil­le, lo Sta­to ero­ga però 1.258 mi­lio­ni. I con­tri­buen­ti de­sti­na­no espli­ci­ta­men­te 488 mi­lio­ni per il Cin­que per Mil­le, lo Sta­to ero­ga però 395 mi­lio­ni. An­co­ra una vol­ta, tro­va­te la (non) pic­co­la dif­fe­ren­za. An­co­ra una vol­ta, sen­za di­men­ti­ca­re che co­mun­que 8 è più di 5. Il bel­lo è che c’è chi si chie­de per­ché ven­ga lan­cia­to un re­fe­ren­dum per por­re fine a que­sto scem­pio…

 


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