La trattativa Stato-Mafia e l’altare sacrificale sul quale viene offerta la popolazione inerme
par Emilia Urso Anfuso
lunedì 8 luglio 2013
Si fa risalire la trattativa al periodo più infuocato nella storia d’Italia in cui troppo spesso sono state fatte brillare cariche enormi di dinamite che hanno fatto a pezzi non solo i corpi di chi la Mafia stava tentando di sconfiggere ma anche quel criterio costituzionale per cui lo Stato dovrebbe essere garante della sicurezza ma anche dello stato di dignità dei cittadini che rappresenta.
Eppure, c’è qualcosa di altro . Ed è quasi stupefacente che non si arrivi a comprendere collettivamente come nella realtà dei fatti la trattativa fra Stato e Mafia non sia un patto di non belligeranza fine a se stesso, teso a stabilire un punto di arresto sulle azioni criminali intese come atti terroristici contro personaggi delle istituzioni. O almeno: questo è stato il punto di avvio della trattativa.
La trattativa anche per la cancellazione del 41bis – evidentemente andata in porto – non è assolutamente ciò che le cosce malavitose organizzate hanno ottenuto unicamente in cambio dello spegnersi delle micce.
Ciò che è avvenuto realmente, ed è mostruoso in tutti i sensi, è stato un accordo fra lo Stato Italiano e le cosche malavitose che hanno raggiunto i loro veri scopi: ottenere il controllo totale sulla commercializzazione di droga, sulla gestione del gioco d’azzardo, sul controllo - totale - degli appalti di qualsiasi genere, sulla gestione della prostituzione, sull’organizzazione e controllo del lavoro nero riferito agli immigrati, sulla gestione della sanità, sull’organizzazione e le decisioni di ogni ordine riferite alla politica, sul commercio di qualsiasi genere.
Come si è perpetrato questo quadro aberrante: attraverso la corruzione che ha fatto si che la politica nazionale si prostituisse - di fatto - alla malavita organizzata che – in molti casi pagando i soggetti coinvolti, in altri ordinando cosa debba essere fatto, per il “bene della grande famiglia”.
Evidentemente le prove di ciò che ho scritto non sono occulte: a chi sembra “normale” che annualmente lo Stato sciorini dati sull’evasione fiscale della “Mafia” che raggiunge cifre che a mio parere non sono nemmeno reali e si parla di circa 100 miliardi l’anno… Lo Stato lo sa. È qui il cavillo macroscopico che fa comprendere che, se lo sa e lo dice, vuol dire che lo ammette e lo accetta.
E come si poteva altrimenti giungere all’aberrazione di creare grave dipendenza da gioco d’azzardo – la chiamano pure ludopatia, quando di “ludico” non trovo nulla – sapendo che nella realtà dei fatti sono poche le macchinette dei giochi elettronici gestite effettivamente dallo Stato e non possiamo poi controllare e verificare la gestione delle somme che lo Stato evince attraverso la miriade di giochi a premio istantaneo.
Parliamo di Sanità. Ormai completamente corrotta la sua gestione pubblica. Interamente regalata a pochi privati sempre in odore di corruzione, sia nel mondo laico che clericale. Messa poi nelle sapienti mani organizzative e gestionali di organizzazioni come Comunione e Liberazione che detiene ormai il controllo della privatizzazione massiva della sanità pubblica ma si sa: la Mafia è anche molto, molto cattolica…
Che dire della gestione della prostituzione? Lo Stato sa, ma all’atto pratico non fa nulla. Così come sa benissimo che l’immigrazione che da decenni è uno degli assilli del nostro paese, sono in realtà “chiamate al lavoro nero” ben organizzate. Vogliamo forse dire che lo Stato non si accorge del fenomeno?
Non sa che ci sono migliaia di clandestini pagati con un pugnetto di riso e costretti a vivere – quando va bene – dentro baracche prove di qualsiasi minima regola igienica? Lo sa, eccome se lo sa.
Capitolo appalti: vi serve forse che vi sciorini il lunghissimo elenco di scandali legati ad appalti truccati?
No, non credo vi serva. Pensate anche ai terremoti: la mano della Mafia piuttosto che dello Stato, gestisce tutto l’apparato e coloro che – istituzionalmente – dovrebbero prendersi carico degli eventi di tal genere.
Il commercio, dalle bancarelle nelle strade alle attività commerciali, è ormai corrotto da un lato dalla costante limitazione della possibilità di proseguire il cammino delle attività – tasse sempre più alte, normative su normative che limitano di fatto qualsiasi libertà di gestione dei commercianti.
Provate a pensare ad esempio, alla messa in vigore dell’ HCCP per ciò che riguarda il settore alimentare e della ristorazione. Ricordo perfettamente come tutto fosse completamente folle. Ma come tutto mirasse solo a far pagare più tasse e a far comprare macchinari di ogni tipo ma “a norma di legge” come ad esempio il periodo degli “abbattitori di temperatura” costosissimi e “assolutamente” necessari per le nuove regolamentazioni in vigore.
Siamo ormai all’assurdo. La fame di soldi e potere ha eroso totalmente ogni cellula di ogni singolo personaggio istituzionale della nostra nazione.
L’unica “Costituzione” che ravvedo molto chiaramente, è quella di questa organizzazione ibrida che come immagine esterna ha ancora la sfrontatezza di farsi chiamare “Stato” ma che realmente si chiama “Buongiorno, siamo la criminalità organizzata”.
Tutto è stato corrotto dalla corruzione di un patto fondamentale: quella fra Stato e cittadini. Era un patto che ritenevamo indissolubile, giacché i garanti fino a un certo punto sembravano essere mediamente veri uomini di onore, di cui poterci fidare. Non che “prima” – prima dell’avvenuto patto Stato/Mafia – l’Italia non fosse una nazione di politici corrotti e puttanieri. Ma era una cosa ancora abbastanza interna, con poche collusioni con le organizzazioni malavitose.
Oggi, tutto è assolutamente avviluppato e controllato da una sola parola d’ordine: corrompere ancor di più i corrotti corruttori. Farli aderire a un patto di sangue indissolubile il cui primo “test” atto a determinare la fedeltà a questo Satana in Terra ormai vincitore sui vinti, è proprio quello di portare orde di incolpevoli cittadini sull’altare sacrificale della distruzione di ogni forma di diritto civile.
Ormai è quasi completamente impossibile capire chi ha corrotto chi e cosa. Se lo Stato si è lasciato corrompere era già corrotto e quindi gli eventuali “corruttori” chi sono, lo Stato o la Mafia?
Tutto ciò che ho appena descritto, giovi ai lettori per comprendere le ragioni – irragionevoli per noi – per cui nonostante esistono le soluzioni per uscire da questa tragedia civile in cui siamo obbligati a vivere, nessuno metta davvero in atto queste soluzioni. Ed anche per comprendere le ragioni per cui pur essendoci risorse economiche da dedicare sempre e solo – e in quantità incredibili – ai soliti nomi istituzionali e ai loro “adepti minori” si continui a straparlare di denaro che non c’è. Per la popolazione.