La tassa sulla casa è un’imposta leghista. Ecco perché

par Voltaire
martedì 20 dicembre 2011

In casa padana sembra regnare una regola aurea: le tasse si pagano solo se al governo c’è la Lega nord. Ha infatti dell’assurdo la proposta del partito di Bossi di boicottare al nord il pagamento dell’Imu (imposta municipale sugli immobili), perché questa tassa è stata ideata e fortemente voluta proprio dalla Lega e dai suoi maggiori esponenti nazionali.

Roberto Calderoli ieri dichiarava: "In conseguenza della manovra vessatoria presentata dal governo Monti sono giunte all'ufficio di Presidenza del Parlamento della Padania diverse richieste da parte di sindaci, consiglieri comunali e cittadini, al fine di coordinare un'azione di protesta fiscale contro l'applicazione dell'Imu sulla prima casa".

Lo stesso Calderoli il 4 settembre del 2008 era oggetto di un articolo del Sole24Ore a firma di Nicoletta Cattone che scriveva sotto il titolo “Federalismo fiscale: nella bozza Calderoli ai Comuni le imposte sugli immobili”:

Ventidue articoli divisi in sette capi.... Si presenta così, racchiusa in 28 pagine, la bozza sul federalismo fiscale che il ministro per la Semplificazione legislativa Roberto Calderoli ha consegnato alle autonomie locali. Titolo: "Attuazione dell'articolo 119 della Costituzione: delega al Governo in materia di federalismo fiscale". I Comuni e le Città metropolitane avranno «un'adeguata autonomia impositiva» sugli immobili «compresa quella sui trasferimenti della proprietà e di altri diritti reali». Viene anche riconosciuta un'adeguata autonomia impositiva alle Province su autoveicoli e accise sulla benzina e sul gasolio. Soddisfatto Calderoli. «Tutti hanno partecipato portando dei contributi, così si costruiscono le cose, soprattutto le riforme».

Il Calderoli che oggi chiama alla rivoluzione fiscale, è lo stesso che fino a poche settimane difendeva un progetto di federalismo che prevedeva le stesse imposte. Anzi i leghisti che oggi si strappano le vesti sono i medesimi che durante il loro governo volevano affidare alle Provincie (ma non dovevano essere abolite?) l’autonomia di aumentare le accise su benzina e gasolio.

Un vero (e strano) caso di Dottor Jekyll e Mister Hyde della politica italiana.

In un ottica federalista infatti la tassazione sugli immobili doveva essere quello strumento in mano ai comuni per reperire le risorse per finanziare i servizi al cittadino (asili, verde pubblico, illuminazione stradale ecc.). Una volta eliminata quella tassazione è lo Stato centrale che sopperisce alla mancanza di risorse, prelevandole da altri comparti. 

L’abolizione dell’ICI sulla casa voluta dal precedente governo Berlusconi lasciava infatti aperta la questione sul reperimento delle risorse dai parte dei comuni. Per questo in precedenza soprattuto in casa Lega e PDL si era parlato di reintroduzione dell’Ici sottoforma di Imu .  

L’inconsistenza politica della Lega è ora palese. Cambia il governo e cambiano le proprie convinzioni. Chiedono di non pagare le tasse, incitando il normale cittadino ad evadere il fisco. Continua l’opera di smantellamento delle più basilari norme del vivere collettivo. Buon lavoro.

O pessimo lavoro?


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