La speranza è nel blog di Beppe Grillo. Incredibile ma vero

par Fabio Della Pergola
venerdì 17 maggio 2013

C’è ancora una speranza in questo paese martoriato da speculazione finanziaria, crisi economica e insipienza politica.

C’è una speranza ed è nel blog di Beppe Grillo dove un articolo postato dal comico genovese parla dei Kabobo d'Italia. Cioè di tre immigrati che si sono macchiati di delitti agghiaccianti.

O, per meglio dire, di due fatti di sangue i cui protagonisti sono certamente immigrati e di un terzo delitto, altrettanto agghiacciante per le modalità con cui è stato commesso, di cui per ora è solamente accusato un altro extracomunitario che potrà essere ritenuto colpevole solo alla fine dei gradi di giudizio previsti dalla legge.

Ebbene, la speranza non sta esattamente nel post inconcludente in cui si usano apertamente lessico e ragionamenti da leghista della prim’ora: “Tre casi diversi - scrive - un comunitario portoghese che doveva (deve) stare in carcere, qui o al suo Paese, e comunque va reimpatriato. Un ghanese che doveva essere considerato sorvegliato speciale per la sua violenza. Un senegalese il cui decreto di espulsione non è mai stato applicato”.

Un profluvio di parole prive di senso per dire che in Italia non funziona niente e che, nello sfacelo complessivo, nessuno alla fine è davvero colpevole di qualcosa.

Un profluvio di parole in cui manca, totalmente, quel minimo di intelligenza per capire, e dire, che in almeno due di questi casi si tratta di evidenti manifestazioni di malattia mentale gravissima. E lui la malattia mentale la affronterebbe con il rimpatrio o la sorveglianza speciale o la repressione.

Affrontare questi fatti tragici delineandone i contorni all’interno della problematica dell’immigrazione o della clandestinità e relativa repressione o regolamentazione significa non riuscire a fare un ragionamento di una semplicità disarmante o, più profondamente, insinuare subdolamente che pazzia e immigrazione sono categorie equivalenti.

Ragionamento che porterebbe dritto filato alla costruzione di quel "diverso" da cui guardarsi perché potenzialmente assassino; pensiero degno dei neonazisti di Forza Nuova che, infatti, ne ha fatto subito un manifesto che recita “l’immigrazione uccide”.

Forse c'è bisogno di ricordare le migliaia di casi in cui l'assassino non è immigrato ma un "buon" padre di famiglia indigeno, o il marito, il fidanzato, l'amante o, al contrario, quei casi in cui sono proprio degli immigrati che salvano indigeni in pericolo o intervengono per fermare un indigeno assassino, come ci ricorda il Fatto.

Ma la malattia mentale non c'entra proprio niente con l'immigrazione e non è - come i diritti umani - materia di ordine pubblico né da referendum. E' casomai materia di sanità pubblica.

La speranza quindi non sta evidentemente in questo articolo che dimostra la discutibile stoffa di Grillo, che già era stata messa in bella mostra sullo ‘ius soli’, il diritto di cittadinanza che la ministra Kyenge vuole riconoscere per legge ai figli di immigrati nati in Italia.

La speranza sta nei “commenti più votati” che seguono questo post. Commenti di, si suppone, aficionados del Movimento, se non di iscritti veri e propri.

“Stavolta vergogna davvero - scrive uno - non ti seguo in questo delirio razzista: ma come puoi fare tre esempi del genere e non dire niente su decine di altri casi che coinvolgono cittadini italianissimi...”; e gli fa seguito un altro “Un pazzo è un pazzo. Un criminale è un criminale. Cosa c'entrano la provenienza geografica e la nazionalità?”. Ovvio, no ?

I commentatori dimostrano la capacità di giudizio e quel sale in zucca che l’arruffapopoli genovese sempre più dimostra di non avere, avendo da sempre preferito l'urlo della rivolta alla riflessione sui problemi. Problemi che in parte avrebbero potuto essere già affrontati se dopo aver rastrellato otto milioni di voti non li avesse congelati nel frigorifero dell'irrilevanza.

Capacità di giudizio che sembra mancare, d'altra parte, anche in alcuni dei deputati a 5 stelle che riducono tutto, anche loro, a una questione amministrativa di regole che mancano come dice la “cittadina” Silvia Giordano; “Quanti stranieri irregolari ci sono nelle nostre città?” si chiede il “cittadino Stefano Vignaroli; “La lotta è contro l’irregolarità”, gli fa eco l’altro deputato grillino Francesco Molinari.

In loro, in questi “onorevoli” capaci solo di parlare di regole come se il problema di un pazzo che uccide a picconate si potesse risolvere facendo arrivare i treni in orario o organizzando meglio i flussi migratori, si manifesta un impressionante vuoto di pensiero e di umanità: quell'intelligenza che li avrebbe dovuto, come minimo, far pensare almeno all'insufficienza della prevenzione psichiatrica pubblica.

Nei commentatori - al contrario - quel po’ di intelligenza di cui abbiamo tutti un estremo bisogno, come dell’aria per respirare in questo clima asfittico da ultima notte sul Titanic.

Strizzati fra la deriva democristiana di un Partito Democratico su cui ancora un po' si contava e l’ottusa caparbietà di un Movimento Cinque Stelle in cui sembrano aprirsi finalmente le prime, vere crepe, gli italiani di sinistra (cioè quelli che non si identificano stolidamente con il Berlusconi di lotta e di governo) sembrano guardarsi attorno attoniti e senza parole.

Qualche commento intelligente, letto nel blog di un urlatore da strapazzo, ci regala almeno un po' di fiato. Grazie.

 

 


Leggi l'articolo completo e i commenti