La scissione di Renzi: le ragioni e gli scopi

par Camillo Pignata
martedì 17 settembre 2019

Dopo aver ridotto il PD ad una copia di Forza italia, e realizzato, con i voti ed uomini di sinistra, un programma della destra liberista, minaccia la scissione.

Per il momento é solo una minaccia,che ben presto si tradurrà in una scomoda, dannosa realtà, per il Pd e il Paese. E allora è inutile perdere tempo aspettare la ”Leopolda”, è bene che Zingaretti i suoi uomini e la gente di sinistra si preparino a reggere l'onda d'urto, predisporre i sacchetti di sabbia, per ripararsi dall'ennesima mina renziana contro il partito.

E bene che cerchino di capire perche Renzi lascia il Pd, e che cosa vuole ottenere. Renzi lascia il PD per indebolirlo, avere mani libere, e così meglio condizionare l’attività di governo, la vita del partito , senza i lacci e i lacciuoli dell’appartenenza ad una comune forza politica. 

La renziana Bellanova è stata chiara, mai contro il PD, saremo alleati. Sì alleati, perché da alleati, i renziani potranno pretendere di più e far valere il peso dei voti necessari per la vita del governo, stabilire con più facilità rapporti con quelli di Forza Italia.

Renzi lascia per indebolire l’alleanza di governo e il partito con “la spada di Damocle” in sua mano della caduta del governo che crea sempre zizzanie e contrasti. Lascia il PD dare un ulteriore batosta alla sinistra.

Quando Renzi ha chiuso le porte in faccia al Mov5s, e lo ha buttato nelle braccia della Lega, ha voluto soffocare sul nascere una possibile rinascita della sinistra con l’alleanza del mov5s. Oggi che si profila la stessa possibilità, oggi che diventa più concrete la possibilità di un’alleanza con i grillini, fa la stessa cosa.

Renzi lascia il PD per fare il suo partito di centro destra .con i renziani e quelli di forza Italia che non accettano di andare con Salvini.

 

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