La scienza triste. Pregi e difetti dell’economia
par Damiano Mazzotti
mercoledì 17 novembre 2010
â50 grandi idee di economiaâ è un saggio che prende in esame le tematiche economiche in modo chiaro e sintetico (www.edizionidedalo.it, 2010).
“Il primo scenario della moralità non è quello in cui io faccio qualcosa per te o tu fai qualcosa per me, ma uno in cui noi facciamo qualcosa insieme” (Christine Koorsgaard).
Edmund Conway è un giornalista del quotidiano “The Telegraph”, e siccome l’economia è una materia sfuggevole determinata dall’evoluzione dell’uomo e delle società, l’autore passa in rassegna alcune delle principali teorie della scienza economica, realizzando quindi un piccolo manuale alla portata di tutti.
Tra i concetti esaminati segnalo il vantaggio comparato, il monetarismo, la mano invisibile, gli incentivi, la divisione del lavoro, il prodotto interno lordo, le banche centrali, l’indebitamento, l’inflazione, la deflazione, la disoccupazione, le valute, la distruzione creatrice, il mercato obbligazionario, lo Stato assistenziale, la teoria dei giochi, l’individualismo, la fiducia e la legge, la domanda e l’offerta, il Libor (il tasso interbancario di Londra), l’illusoria equazione di Black-Sholes, l’economia della felicità, ecc.
Eppure, come molti studiosi e cittadini informati sanno, le teorie prima o poi sbattono con i muri di gomma e di cemento della realtà, e devono essere riviste nel tempo. E forse si può affermare che le teorie falliscono se si ha una fiducia cieca in loro, poiché non permettono di individuare i diversi fatti e fenomeni della vita che rendono uniche le persone, le aziende, le nazioni e le società.
Inoltre si parla di costi e opportunità, concetti che desidero approfondire. Proviamo a pensare alla classica affermazione relativa al fatto che non esistono pranzi gratis: “Il tempo passato al ristorante vi costa pur sempre qualcosa in termini di opportunità perdute” e di stress dovuti alla compagnia o compagnie. Perciò “Dal punto di vista della società nel suo complesso, il “costo” di una cosa è il valore che essa ha negli usi alternativi” (Thomas Sowell, economista americano). In sostanza le cose che facciamo devono valere il tempo che costano, poiché il tempo non è solo denaro, ma è anche puro godimento della vita. Così ogni bene ha un valore solo se può essere disponibile e il suo valore permane finché qualcuno lo desidera e finché c’è fiducia nel sistema.
Per quanto riguarda il debito pubblico bisogna puntualizzare che si tratta di una forma di tassazione differita che grava sui più giovani, sui nuovi nati e su quelli non ancora nati. Quindi prima o poi il denaro dovrà essere restituito: “Ciò non è un problema se il denaro viene impegnato per aumentare il benessere delle generazioni future, ad esempio costruendo nuove scuole oppure laboratori di ricerca, mentre può essere una seria fonte di preoccupazione se viene usato solo per soddisfare il fabbisogno corrente di liquidità del settore pubblico” (p. 157).
Indubbiamente Conwey non condivide l’opinione di Thomas Carlyle, che descrisse così l’economia: è un argomento “monotono, squallido e, a dire il vero, alquanto penoso; che potremmo chiamare la scienza triste per eccellenza” (1849). In effetti la gente comune ed i politici iniziano a interessarsi dell’economia soprattutto nei periodi di crisi. E bisogna considerare che se noi concentriamo le nostre energie solamente nell’accumulare dei beni non è detto che ciò conduca alla felicità. Del resto molti miliardari finiscono per dedicare buona parte del loro tempo e denaro ad attività filantropiche, poiché fare del bene fa stare bene (A. Lincoln).
Comunque in questa pubblicazione si possono rintracciare numerose citazioni e ho deciso di riportare le più interessanti, insieme ad altre pescate qua e là: “Sfuggire all’incertezza è il tacito presupposto di qualsiasi immagine della felicità”(Zygmunt Bauman); Gli uomini hanno la passione dell’imitazione, ma le vecchie abitudini sono dure a morire; La comunicazione finanziaria non è quasi mai una scienza esatta (Amian Azzott); “L’inflazione è la sola forma di tassazione che è possibile imporre senza ricorrere a una legge” (Milton Friedman); “Il consumatore è un lavoratore che non sa di lavorare (Jean Baudrillard); “Tutto ciò che l’economista ti porta via di vita e umanità, te lo restituisce in denaro e ricchezza” (Karl Marx); “Non fare agli altri quel che vorresti facessero a te. Potrebbero avere gusti diversi” (George Bernard Shaw); “Il denaro è il nerbo dell’amore come della guerra” (Thomas Fuller); “Se le merci non possono attraversare le frontiere, lo faranno gli eserciti” (Frédéric Bastiat); Si crede di morire per la patria, si muore per gli industriali (Anatole France); I disastri sono i migliori avvocati del cambiamento (Jacques Attali); “L’amore per la giusta fama, per la vera gloria, anche solo in se stesso, e indipendentemente da qualsiasi vantaggio ne possa derivare, è degno anche di un uomo saggio” (Adam Smith); “Poiché non ci è possibile ritornare bambini, la sola cosa che possiamo fare è impedir loro di diventare come noi” (Anonimo); “La fortuna è donna. Troppe volte si lascia desiderare troppo e a volte si vende al primo che passa” (Amian Azzott).
Infine, la cosa fondamentale da ricordare per salvaguardare i conti in banca è la seguente: “L’irrazionalità dei mercati può durare più a lungo della vostra solvibilità” (John Maynard Keynes). Perciò se avete del denaro da investire, non metteteli nell’attuale casinò finanziario online, ma possibilmente “Comprate terreni. Non ne fabbricano più” (Mark Twain).
P. S. Segnalo l’annuario aziendale internazionale www.europages.it (motore di ricerca B2B) e www.nobelsintrieste.com, il convegno italiano sui premi Nobel per l’economia ideato dal Premio Nobel Franco Modigliani. In occasione del decennale di “Nobels Colloquia”, l’evento si terrà il 2 e il 3 dicembre al Teatro Malibran di Venezia (l’ingresso è gratuito ma richiede la prenotazione). Inoltre, dato che le relazioni tra le diverse economie continentali saranno sempre più intime, segnalo anche un Network Internazionale per lo sviluppo economico: www.ined.org. Infine ricordo un appuntamento sull'Economia dell'Innovazione: www.topmanagementforum.it (Milano, 17 e 18 novembre).