La scelleratezza del boicottaggio della merce indiana

par Sandro
giovedì 1 marzo 2012

Massimiliano La Torre e Salvatore Girone sono in galera in India con l'accusa di aver ucciso dei pescatori. Ma le cose potrebbero non essere come sembrano. Il nostro ministro degli esteri è in India per una visita programmata, la diplomazia è in azione. E in un momento delicato c'è chi fa proposte quanto meno dubbie.

Il Giornale non poteva, quest'oggi, perdere di vista un'iniziativa a dir poco scellerata (condivido con 100cosecosì). Il boicottaggio della merce indiana di qualsiasi tipo finché non libereranno i marò italiani incarcerati in India.

Il ragionamento è: il commercio con l'India è redditizio e se noi, almeno simbolicamente, lo intacchiamo e diamo una dimostrazione di forza. Ma il problema è che in questi casi delicati la diplomazia si regge su un filo sottilissimo e portare avanti iniziative simili è nella migliore delle ipotesi qualcosa di spericolato e scellerato. Senza dimenticare un retrogusto razzista che in alcuni ambiti giornalistici e politici non sarebbe nemmeno nuovo. 
 
Recentemente, peraltro, in Francia l'opinione pubblicha è stata resa partecipe di un caso giudiziario dai contorni poi non così dissimili in cui la richiesta di boicottaggio della merce.

Ergo: prima di lanciarsi in iniziative dissennate e condite da un po' di insano razzismo, lasciamo che la diplomazia faccia il suo corso in questa difficile situazione, in cui, peraltro, le dinamiche dei fatti sono ancora da chiarirsi del tutto (visto che a quanto pare 500 pescatori sono stati uccisi dai vicini Sri Lankesi che si contendono le zone di pesca).


Leggi l'articolo completo e i commenti