La salubrità dell’ARPAC

par freebacoli
sabato 27 giugno 2009

Eccovi le analisi dell’Arpac fatte sul litorale flegreo...

 
Partiamo da un dato oggettivo, e diamo uno sguardo alla foto posta alla nostra sinistra. Quest’ acqua è verde. Adesso non vi fermate semplicemente alla colorazione del liquido; analizzate con maggiore attenzione. Quest’immagine rappresenta lo stato in cui si trovava il mare di Acquamorta. Tale diapositiva ci dà un’idea di quale fosse la condizione delle acque di Monte di Procida e di Bacoli. Questa foto è stata scattata il 18 Giugno 2009.

Ora “facciamo parlare” le carte ufficiali. Passiamo al documento inviato il 14/01/2009 dalla Giunta Regionale della Campania e indirizzato a tutti i Sindaci della zona costiera. L’atto riguarda la balneazione 2009 e fa riferimento alla delibera di Giunta Regionale del 31/12/2008. Dal testo si evince che: Ai sensi dell’art 5, lett. e) del DPR 480/82 i Sindaci devono segnalare tempestivamente, nell’interesse della tutela della salute collettiva e per l’importanza socio-economica che rivestono le attività collegate alla balneazione, le aventuali nuove situazioni di inquinamento massivo delle acque di balneazione ricadenti nel territorio di propria competenza, al fine di consentire i necessari accertamenti.

Prima di continuare con la lettura dell’ atto, passiamo dal sollecito generale al caso particolare; torniamo alla foto. Dinanzi a tale scempio l’amministrazione di Monte di Procida grida allo scandalo ambientale e vieta la balneazione in attesa di analisi certe dell’ ASL Na 2 Nord e dell’ Arpac. Di fronte a tale catastrofe ambientale i politicanti bacolesi dormono profondamente, mentre il primo cittadino si limita ad una telefonata.
Adesso torniamo al nostro documento. Dopo i doveri amministrativi, vengono citate le competenze dell’Arpac: Qualora, nel corso della stagione balneare 2009, a seguito di analisi sfavorevoli, si rendesse necessario vietare temporaneamente alla balneazione un tratto di costa, i Direttori dei Dipartimenti Provinciali dell’ ARPAC, daranno immediata comunicazione ai Sindaci dei Comuni interessati.

Con un rapido balzo siamo giunti alle 14:03 del 22 Giugno 2009. I dirigenti dell’Arpac inviano una comunicazione con la quale si trasmettono i risultati analitici relativi ai campionamenti d’ acqua di mare effettuati sui punti di balneazione di Bacoli e Monte di Procida. Attraverso tale fax si apprende che " dai risultati delle analisi risulta che tutti i paramentri, per i punti elencati, rientrano nei limiti di legge per la balneabilità delle acque".

Dinanzi all’oggettività dei risultati, il sindaco Iannuzzi è costretto a ritirare il divieto di balneazione; ma intanto si mette al telefono. L’avv. Coppola, invece, resta in attesa di qualche interessante chiamata.

Il primo riesce a contattare un’agenzia di Milano che provvederà alla creazione di un progetto per la bonifica e la sanificazione dell’intero litorale montese. Il secondo ha saputo che Lunedì 29 Giugno si terrà il Consiglio Comunale in cui si voterà il Bilancio di previsione 2009; in cui si deciderà il suo futuro amministrativo.

Il sindaco montese è riuscito a fissare un appuntamento con Antonio Bassolino per chiedere i fondi per la bonifica. Quello bacolese probabilmente scambia due chiacchere amichevoli con il capogruppo del Pd, Franco Macillo, in cerca dei voti per la fiducia.

L’unica cosa che, in questo caso, accomuna i due primi cittadini, è il piacere (o il dispiacere) di parlare a quattr’occhi con un esponente del Partito Democratico. Uno spera di salvare i litorali del suo paese da un disastro ambientale annunciato; l’altro, forse, spera almeno di salvare la poltrona.

Dinanzi alle sconcertanti analisi dell’Arpac, il consigliere comunale Giacomo Perreca, l’ex sindaco montese Pippo Coppola e Annamaria Lubrano, presidentessa dell’ associazione "Costa dei Sogni", manifestano il loro profondo disappunto. D’altronde, per comprendere tale rammarico, basta dire che l’Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania) è un Ente strumentale istituito dalla Regione Campania, con legge Regionale n. 10 del 29 luglio 1998, per monitorare lo stato di intorbidamento delle acque. Mentre la Regione Campania dovrebbe provvedere alla bonifica di quelle acque nel caso in cui si accertasse il loro inquinamento....
In pratica il controllato (Regione) nomina il suo controllore (Arpac).
D’altronde, per comprendere tale rabbia, basta tenere a mente due dati:
  1. i prelievi delle acque esaminate dall’Arpac sono stati fatti il 18 Giugno 2009.
  2. Quell’ acqua visibile in foto.... è verde.

Leggi l'articolo completo e i commenti