La sagra dei tuttologi. Tutti sanno e tutti scrivono libri

par paolo
venerdì 20 novembre 2020

E' noto che in questo meraviglioso Paese non difetta la fantasia, che poi è la madre dell'arte italica dell'arrangiarsi. Se poi stampa e tv, per non citare il web, a tutte le ore sfornano bischerate di ogni genere, colpendo in tutti i campi dello scibile umano, il risultato è una produzione rilevante di vidioti che confondono la realtà con il virtuale.

Mi chiedo che senso possa avere mettere a video interviste tipo quella al presidente dei "terrapiattisti", ovvero il guru di coloro che, a vario titolo e ragione, sostengono che la terra è piatta. Per non parlare di quelli che ritengono che lo sbarco sulla luna non sia mai avvenuto ma sia un film girato negli studi di Hollywood; oppure di quelli che negano lo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento tedeschi, di coloro che sostengono che non bisogna vaccinarsi perché fa male alla salute, quelli delle scie chimiche prodotte da aerei sconosciuti per scopi imprecisati ecc.. Insomma un bestiario ricco e inesauribile di ipodotati che si lasciano suggestionare dalle teorie più strampalate. Da ultimo, tanto per restare nella attualità, si sono aggiunti i fieri negazionisti del virus Covid-19 che, finché si chiamano Vittorio Sgarbi fanno un po' di colore, ma se sono catalogati come uomini di scienza allora la faccenda diventa seria. Molto seria.

Mi spiego con un fatto che mi è capitato di recente e che chiarisce come dal fare meritoria divulgazione scientifica, rispettando pur nella doverosa semplificazione i canoni della rigorosità, si è passati a frullare di tutto e di più nel nome dello "share". 

Su appuntamento mi reco in banca, una delle più note a livello internazionale, assieme a mio fratello per risolvere una questione spinosa, ovvero la liquidazione di una polizza assicurativa, che vuoi per le note difficoltà del momento ma probabilmente anche per disguidi, si protraeva da diversi mesi tra ripetute promesse e moduli compilati ma volta ancora in un nulla di fatto. In ballo una cifra che non cambia certamente la vita ma comunque di una certa rilevanza. Mascherine e disinfezione delle mani espletati come rito, breve attesa e a riceverci è la vice direttrice delle filiale. Una bella donna molto gentile che ci spiega le ragioni di quello che era successo, tra le quali computers impallati, connessioni online fallaci e via con il solito lamento di federico su come era bella e facile la vita ai tempi di carta e penna. Nel mezzo di queste considerazioni tecnico scientifiche o pseudo tali, ad un certo punto la bella signora, d'emblé e senza alcun preavviso, se ne esce con queta frase " d'altronde la quantistica (ndr. meccanica quantistica) afferma che se io mi lancio contro un muro ho una probabilità di attraversarlo". Rimango un pò sorpreso sia perché tutto avrei pensato nella mia vita tranne quello di affrontare un argomento simile in una banca. Anche mio fratello mi guarda un po' perplesso. Superato il primo momento di stupore mi rivolgo alla signora con queste parole " Le assicuro che se lei si lancia contro un muro ha il 100% di probabilità di spaccarsi la testa, perché la "quantistica" "vale nell'infinitamente piccolo" mentre lei ha una massa molto consistente e meravigliosamente formosa". 

Cosi' andò e credo che non sia un caso unico. L'eccesso di semplificazione anche di argomenti che richiedono un approccio rigoroso, crea soltanto confusione e dalla confusione emerge il qualunquismo. E' esattamente quello che è capitato anche con il virus che ci sta mettendo in ginocchio. Quello che è grave è che la confusione sia stata prodotta proprio da coloro che avrebbero dovuto evitarla.

Poi, mentre faccio zapping sui canali tv, mi imbatto in un Massimo Giletti docg che annuncia l'arrivo di un ospite di eccezione: Fabrizio Corona che ci presenta i suoi libri .

A quel punto ho spento e sono andato a dormire.

Foto di otrags da Pixabay 


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