La ragnatela del Web

par Antonello Laiso
lunedì 28 maggio 2018

Il fenomeno non è nuovo, l'intensita' del dilagarsi tra le new entry di adolescenti è sempre maggiore, il fenomeno della dipendenza adolescenziale internet, una dipendenza a tutti gli effetti classificata tale dalla psichiatria internazionale.

Secondo recenti sondaggi Eurispes ed altri la percentuale che fino ad alcuni anni fa era del 45 per cento circa di ragazzi tra i dodici ed i venti anni dipendenti dai social è aumentata nel corso degli anni con una progressione ed un trend in continuo aumento.

La dipendenza adolescenziale internet è da tempo una patologia trattata in molti ambulatori della nostra penisola e non solo, una dipendenza che preoccupa non poco tantissimi genitori che spesso hanno allentato quelle dovute maglie di controllo negli anni sui propri figli.

I giovani web dipendenti presentano spesso patologie psichiatriche come ansia, disturbi alimentari, carenze comunicative, disadattamento scolastico ed altro, la ricerca disperata di un contatto, un interazione con altri internauti è quel motore psicologico che spinge a stare per ore ed ore in rete. Spesso la notte ed il giorno non vengono piu' percepite a livello reale, spesso tutte le attivita' si bloccano, finanche il ritardo dei bisogni fisiologici.

Il parlare astrattamente in rete annulla le emozioni, annulla il linguaggio espressivo verbale annulla di fatto i contatti, il contatto diviene virtuale, ma, un contatto virtuale non può' definirsi contatto, il contatto, comprende quella forma di comunicazione fatta di gesti, di espressioni, di sguardi che si muovono, le emozioni non possono rivelare ne essere rivelate, al massimo qualche simbolo virtuale.

Queste sono le nuove emozioni, spesso sono quelle assenze a farci compagnia, queste non si possono né toccare ne sentire, queste soddisfano quel senso d'insoddisfazione, siamo nel virtuale.

il "sempreconnesso" è voler essere al di fuori di quella realta' che ci circonda, non accettare la stessa realta' fatta di cose reali, una mano sul mouse oppure un dito su quello smartphone maledetto, quel traghettatore negli inferi danteschi, che tale diventa e non piu' come mezzo tecnologico utile nella vita reale.

Niente attivita, spesso niente studio, dire addio ad una realta' per entrarne in un altra che è una fakereality. Immergersi in quel mondo senza tempo e senza spazio, in quell'oblio che diventa una fuga da quelle situazioni giornaliere indispensabili come il nutrirsi, come studiare, o lavorare, come dormire, come l'igiene personale e tante altre.

Molte volte il tentare e riuscire a farli uscire da quella fake richiede fatica enorme, richiede impegni gravosi di quei genitori spesso costretti a non poter dormire nelle ore notturne per trascinare via i loro figli da quegli inferi nei quali si trovano, e di difficile uscita.

Quegli adolescenti che abbandonano il tempo reale quotidiano per immergersi in quella realta' senza tempo devono essere aiutati, il non farlo è molto facile, il non farlo è molto comodo, ma, tale è di sicuro indegno di essere un genitore.

 


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