La quinta onda, Moretz sopravvissuta

par soloparolesparse
venerdì 12 febbraio 2016

Una come Chloe Grace Moretz, che è nata cinematograficamente come Hit Girl, ha un credito di film-schifezza da realizzare molto ampio prima di esaurirlo tutto. Inoltre questo La quinta onda non lo catalogherei tra le schifezze.

Certo J Blakeson non cerca nulla di nuovo nel raccontarci questa storia, però fa il suo compito con artigianato degno e tira fuori un film comunque godibile.

Invasione aliena in cinque ondate successive. La prima è il blocco di qualunque dispositivo elettronico e meccanico. Luce, telefoni, mezzi di trasporto. La seconda è uno tsunammi devastante. La terza un’epidemia di aviaria. La quarta non la ricordo ma ci siamo capiti.

In pratica una roba che nemmeno le piaghe d’Egitto. La quinta è l’attacco diretto per far fuori i sopravvissuti modello Invasione degli ultracorpi.

L’esercito recluta i ragazzini per opporli all’invasore alieno. Cassie è invece in fuga solitaria e cerca di ritrovare il fratellino.

Una serie di avventure varie. Nemici e amici, che poi si mischiano. Intanto osserviamo cosa succede alle reclute, in particolare alla squadra in cui è finito il fratellino di Cassie.

Funziona tutto, il film è godibile, a tratti anche teso. Certo, quello che dovrebbe essere il mistero, il segreto, la rivelazione del film, la si intuisce dopo due secondi ma se ci dimentichiamo di questo particolare non secondario possiamo goderci l’avventura.

Ah… la Moretz è sempre più affascinante e il film lascia la porta aperta all’inevitabile sequel.


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