La proposta shock figlia di un impoverimento culturale

par francesco formisano
martedì 5 febbraio 2013

Fare breccia nell'elettorato: è questo l'unico obiettivo di chi "urla" i provvedimenti da adottare una volta al governo

Nel bel mezzo di una campagna elettorale misera dal punto di vista dei contenuti, arriva a dominare la scena politica chi, come al mercato, fa la voce più grossa degli altri. Prendersela ripetutamente con le tasse troppo alte, la burocrazia o con la Merkel fa immediatamente colpo nell’elettorato medio. Che poi, la proposta della restituzione dell’Imu sulla prima casa  sia praticamente al limite dell’impossibile – come ci spiega un’analisi de “La Voce” - questo è un altro discorso, che andrà ad ingrossare la fila delle promesse mai mantenute. Altro che contratto, altro che proposta shock: a vincere la sfida potrà essere chi la spara più grossa.

E la buona politica, quella resta in attesa di essere praticata, di togliersi finalmente la naftalina che questa seconda Repubblica le ha scaraventato addosso. Temi quali lavoro, ambiente, innovazione, giustizia soffrono di una mancanza di attenzione che finiscono spesso in secondo piano. D’altronde, è questo il tipo di società delineato da un ventennio di involuzione culturale, dove l’apparire ha superato di gran lunga la sostanza dell’essere.

E le idee, quelle in grado di tracciare la via del progresso, finiscono spesso nei cassetti dimenticati. E chi potrebbe essere alla guida del Paese, si ritrova a fare da badante.


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