La procura apre un’inchiesta sulla compravendita di deputati
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sabato 11 dicembre 2010
L’indecente Depumercato blindato.
Chi si vende a destra, chi si svende a sinistra, chi ci ripensa, chi tituba, chi minaccia denunce. E c’è chi fa i fatti: la Procura ha aperto due fascicoli sul Depumercato.
Il teatrino politico sta dando il meglio di sé. Siamo ormai alla tragicomica finale. Chi si vende a destra, chi si svende a sinistra, chi ci ripensa, chi tituba, chi minaccia denunce. E c'è chi fa i fatti: la Procura ha aperto due fascicoli sul Depumercato, uno dietro segnalazione dell'on. Di Pietro, l'altro stimolato da un articolo di Repubblica. Sembra che l'Acquirente abbia tentato di corrompere due esponenti dell'Idv: Domenico Scilipoti ed Antonio Razzi. Che novità.
Come se non bastasse, la Consulta decide di rinviare a gennaio l'udienza sul Processo breve, che coincideva con la data del voto di sfiducia. E volevo ben vedere! Era di fatto assurdo che due decisioni così importanti si tenessero nello stesso giorno. Si è perso anche troppo tempo, quasi un mese per questa benedetta sfiducia. Era ovvio l'intento del Furbacchione: cercare di pararsi il deretano su due fronti: giudiziario e istituzionale. C'è da mettersi le mani nei capelli a seguire le vicende politiche di questi ultimi mesi. Se lo scrive anche Famiglia Cristiana, vuol dire che la misura è proprio colma. Quest'uomo sta trascinando l'Italia nella sommossa: ovunque dilagano le manifestazioni e le proteste. La polizia ad Arcore, gli universitari in piazza, lo sciopero dei giornalisti Rai, la rivolta di Napoli, la gru degli extracomunitari, i dissensi a Dell'Utri. E potrei continuare all'infinito.
Ovunque si respira sanguigno bollore. Non è più questione di mala gestione, comune più o meno a tutti i governi passati e futuri: è il governo ad personam che non si tollera più. In rete, i post di contestazioni pullulano. Una petizione di Avaaz - atta a convincere i parlamentari a sfiduciare colui che, pur di non arrendersi, sta affogando il Paese nella fogna - ha già raggiunto 35.000 firme. E se parte anche una mail riservata della Questura che avverte i Senatori del piano di sicurezza straordinaria programmato in vista delle manifestazioni nel Giorno del Giudizio, significa che il fermento del popolo è davvero preoccupante. Un Governo blindato è lo specchio del malessere generato. Lo dicevo già un anno fa: lo Stivale è in tumulto. Le immagini che vediamo oggi nei vari Tg ci catapultano indietro nel tempo: agli anni di piombo.
E allora mi domando: cosa aspetta, Berlusconi, a farsi da parte? Non lo capisce che, seppure ottenesse la fiducia, avrebbe comunque una maggioranza risicata che lo manderebbe in crisi ad ogni piè sospinto? Ma sì che lo sa. Quindi vuole prevaricare a ogni costo? Vuole arrivare alla repressione pur di restare sullo scranno? Sta istigando un'intera Nazione, se ne rende conto sì o no? Che sia questa l'ultima spiaggia programmata dal Duce, da attribuire - poi - ai soliti comunsiti e traditori come mandanti di una incivile violenza? Se veramente volesse il bene dell'Italia dovrebbe smetterla con questa ottusa ostinazione che sa tanto di prepotente dittatura. Dovrebbe deporre le armi. Ma che non gliene freghi niente delle sorti dello Stato, è più che evidente. Tanto, male che vada, se la svignerà ad Antigua con i soldi per campare - alla grande - altre dieci vite. Lasciando un Paese in macerie.